26 Ottobre 2022

5 classici della letteratura horror da leggere

Creature, laboratorio di libroterapia umanistica horror

Sono imperdibili e sono le pietre miliari della letteratura horror.

La lettura per me è un luogo fisico, ha una stagione specifica. Ricordo con esattezza ogni luogo in cui ho letto i miei romanzi preferiti. Durante l'estate dei miei quindici anni mi innamorai di Stephen King e del suo Desperation. In barba a mia madre, che non voleva leggessi romanzi horror, portai a casa dalla biblioteca proprio un romanzo del Re del Brivido. E fu, senza ombra di dubbio, un colpo di fulmine. Una delle cose che mi colpisce è come il genere horror a oggi continui a essere bistrattato nonostante il genio di Stephen King sia ormai riconosciuto a livello internazionale.

Ma ci sono molti altri episodi. Le streghe, di Roald Dahl che acquistai in un gelido febbraio per il compleanno di un'amichetta e che, alla fine, tenni per me. Le notti insonni con una luce adagiata sopra la testa per leggere quante più pagine del mio romanzo del momento. Una successione infinita di pagine, storie, personaggi nei più disparati formati: dal romanzo al fumetto, senza esitazione né dubbi, con la fluidità disarmante del lettore che non si ferma davanti a niente pur di godersi un'altra straordinaria avventura.

Così, in tema con Samhain, eccomi a proporti cinque letture imperdibili per avvicinarti al genere horror attraverso la lettura di grandi classici, di quei romanzi che - in modo del tutto imprevisto - hanno fondato un genere.

5 classici dellla letteratura horror da leggere

Se penso ai grandi classici della letteratura che mi sono rimasti nel cuore, non posso fare a meno di citare romanzi gotici precursori o capostipiti di quello che oggi è il genere horror. Durante il periodo scolastico non c’era niente di più bello che avere tra le mani romanzi che mai e poi mai avrei sfogliato di mia iniziativa e che poi, sono riusciti a conquistarmi.

  • Frankenstein o il moderno Prometeo, di Mary Shelley. Scritto nel 1816 a seguito di una gara tra Mary e Percy Shelley, il dottor Polidori e Lord Byron a Villa Diodati. Perché leggerlo? Perché Frankenstein racconta della supremazia della scienza sulla ragione e della ragione sulla fede. Parla dell'hybris dell'uomo, della sua ricerca ossessiva di sostituirsi a Dio. Frankenstein è il capostipite di una letteratura che porta l’introspezione dell’uomo e dei propri demoni dall’interno all’esterno, rendendo i mostri della letteratura classica lo specchio di una società e di un’umanità profondamente in crisi.
  • Dottor Jekyll e Mr. Hyde, di Robert Louis Stevenson. Se Frankenstein di Mary Shelley tocca uno stile aulico romantico e toccante, la prosa di Stevenson è schietta e diretta, vivace e ricca di sonorità differenti. La storia della doppia personalità dottor Jeckyll riflette a pieno lo spostamento di focus sul tema del doppio e della dualità. Autore de L’isola del tesoro, Stevenson è a pieno titolo uno dei capi saldi del romanzo d’avventura, nonostante Dottor Jekyll e Mr. Hyde ripercorra i filoni del genere horror. Perché leggerlo? Consigliato ai nostalgici della Londra vittoriana grazie alle ambientazioni nebbiose nei sobborghi della capitale inglese, che rispecchiano a pieno la dualità del nostro dottore.
  • Carmilla, di Le Fanu. Carmilla resta, tra i numerosi romanzi di vampiri che ho letto, quello che ho preferito, superando di gran lunga il soporifero Dracula di Bram Stoker. Carmilla è un personaggio ipnotico, è una cacciatrice dalle molteplici personalità e dal fascino indiscusso. Sublime nella seduzione, spietata nei delitti, Carmilla rappresenta il predatore portato da una natura nefasta ai vertici della catena alimentare. Perché leggerlo? In Carmilla non c’è redenzione, non c’è pena di sconti: c’è solo l’orrore della consapevolezza dell’essere umano che diventa cibo.
  • Il ritratto di Dorian Gray, di Oscar Wilde. Il ritratto di Dorian Gray si colloca senza ombra di dubbio in questa narrativa dai toni cupi giocati fra l’alta borghesia delle grandi capitali europee di metà 800. La sensualità si fonde con l’orrore, in un contesto conosciuto e al contempo sconosciuto al lettore che osserva i delitti impulsivi del protagonista, in un crescendo di orrore e di manipolazione. Perché leggerlo? Per chi ama le storie che parlano della dualità, delle ombre dell'animo umano e di quanto la bellezza - e il mito dell'eterna giovinezza - siano un tema di grande attualità ormai da un paio di secoli.
  • Cime Tempestosedi Emily Bronte. La ghost story per eccellenza, la storia d’amore ossessionante che tuttora riesce a smuovere qualcosa nel mio cuore, è senza dubbio Cime tempestose. Una storia che porta in scena la dipendenza tra uomo e donna, in cui è impossibile comprendere il confine in cui finisce l’uno e inizia l’altra. Incredibile la bellezza stilistica ed emotiva delle scene in cui Catherine si ripresenta alla porta di Heathcliff immersa nella brughiera inglese, che trasmette al lettore un susseguirsi malinconico e struggente di rimpianti e rimorsi e rancori mai sopiti. Perché leggerlo? Per chi vuole grattare sotto la patina della storia d'amore, leggere l'emozione della relazione d'amore che può fagocitare. E distruggere.

Con il laboratorio di libroterapia umanistica Creature, stiamo indagando, mese dopo mese, gli archetipi del genere horror. Siamo partite da un viaggio iniziato nella culla della civiltà occidentale per approdare a questi romanzi come matrici archetipali di un intero genere letterario. Dopo un incontro che è stato un viaggio nel passato e nella storia dell'uomo, abbiamo iniziato a leggere romanzi dell'orrore contemporanei, per affrontare insieme i nostri demoni.

Tu hai mai partecipato a un laboratorio di libroterapia? Se la tua risposa è "no", puoi iscriverti alla lista di attesa per scoprire quando partirà il nuovo laboratorio.

Autore

Alessia Savi

Ciao, sono Alessia. Creo strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Strategie piene di ispirazione e anima, perché al centro ci sei sempre tu, con la tua energia e personalità. Nel rispetto di te. Nel mio lavoro ascolto, faccio domande, scrivo storie digitali. E non solo. Il mio mantra è #essercimeglio. Quando non mi occupo di marketing scrivo romanzi, conduco laboratori di libroterapia, mi lascio travolgere dalla bellezza in qualche museo, corro tra i prati in compagnia di Argo. Ogni storia è basata su una Verità: la nostra verità. Le parole risuonano: facci caso.
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