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Ottobre è il mese della lentezza. Hygge è il termine danese che più si avvicina alla concezione di una vita dedicata alla lentezza, ai piccoli piaceri e al contatto con la natura. Letteralmente è una parola intraducibile, ma il suo significato può essere riassunto come "un concentrato di intimità e felicità dettati dalle cose semplici".
In un certo senso è come desiderare di riportare i nostri ritmi di vita a quelli naturali e dedicati alle cose davvero importanti. E non so voi, ma io dopo gli ultimi mesi fatti di corse, lavoro full time e niente tempo per sedermi sul divano anche solo una sera a settimana, ne ho davvero bisogno. Il segnale di stop è arrivato quando ho ceduto per la prima volta, una settimana fa, alle lusinghe del sonno in orari per me non convenzionali.
Quello che ho deciso di fare per preservarmi nel mese di ottobre è ridurre drasticamente le attività, gli impegni e riprendere in mano la penna, godere del silenzio e del mio business retreat.
La giornalista del Guardian Charlotte Higgins lancia l'allarme: l’hygge rischia di creare una nuova ossessione lifestyle, che si presta a vendere qualsiasi cosa, primo fra tutti l'illusione del welfare nordico. "In Danimarca le nostre necessità di base sono coperte, non dobbiamo lottare per la sopravvivenza, e quindi abbiamo tempo per dedicarci ad attività che riteniamo significative”, sostengono i danesi, per i quali questa è una parola con mille usi e sfumature, ma sempre legata a qualcosa di anti moderno e tinto di nostalgia.
E la mia visione di hygge? È quella che mi rimette in contatto con ciò che amo, che rallenta il ritmo e mi riporta in una dimensione slow living in cui ho tempo per riflettere, pensare, creare con la dovuta lucidità mentale. Più tempo per gli affetti; più tempo per la spiritualità; più tempo per scrivere. Difficile per chi vive in città e ha centomila impegni dentro e fuori l'orario di lavoro, ma non impossibile.
'hy.gg(e)/ noun - The Danish Art of building sanctuary of cosiness, stirring the sense and enjoying the simple thinsin life.
Ho così pensato a una serie di attività adatte a chi vuole riprendere in mano la propria vita e trovare il tempo di staccare la spina da tutto, e tutti.
Hygge è uno stato mentale simile a quello dell'autunno di cui parlavo in qualche post fa.
Hygge è la voglia di dedicarsi a sé stessi e agli altri con consapevolezza e rinnovato piacere per le piccole cose, dal sapore nostalgico e retrò. Hygge non è individualismo, ma individualità.
Voi sentite il bisogno di una vita più lenta? In cosa ritrovate questa lentezza?
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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.