Da scrittrice caotica-buona a scrittrice organizzata-entusiasta.
Settembre è il mese giusto per ripartire. Dopo le meritate vacanze, dopo mesi di caldo torrido e cene a base di gelati e spritz, di voglia di vedere gli amici e chissenefrega del resto, ci troviamo con la programmazione dei mesi a venire e un sintetico bilancio della prima parte dell’anno.
A voi com’è andata? Dalle mie parti è accaduto di tutto: tranne scrivere.
Ho ripreso in mano il mio business plan del 2017 e mi viene da ridere al pensiero di non aver fatto nulla di ciò che mi ero prefissata. Lo leggo e mi sfilano dinnanzi i libri che avrei voluto scrivere e che ho solo sognato. A questo punto mi viene da chiedermi che senso ha pianificare delle attività e degli obiettivi se poi basta la vita a stravolgere completamente quello che avevi deciso di fare. L’attenuante – almeno per me – è che ho scelto di cambiare vita in modo radicale (ma di questo ve ne parlerò a tempo debito e con la dovuta accuratezza). Quando ho preparato il mio business plan non potevo prevedere né che avrei aperto una partita iva né, tanto meno, che il progetto di Albedon Wars avrebbe assorbito ogni mio momento libero
Diciamo che ho sottovalutato la portata dei progetti. Benissimo: è settembre ed è il momento di riprendere in mano le redini della mia attività di scrittrice, quanto meno sul fronte della programmazione. So per certo che i prossimi mesi saranno ancora una fase transitoria in cui non mi è consentito riposare, svaccarmi sul divano a guardare una serie tv, leggere, farmi qualche gitarella fuori porta.
Le regole dell’organizzazione
Per organizzarmi ho utilizzato il metodo che mi ha suggerito Giada Carta e ho scoperto che il tempo residuo dalle attività obbligatorie quotidiane (tra cui dormire, mangiare, provvedere alle incombenze casalinghe, attività lavorativa, cura dei Guardiani), mi resta un 20% di tempo da ridistribuire tra scrittura, studio, relazioni sociali. È evidente che non si possa impazzire né lavorare sette giorni su sette rischiando un collasso è un tracollo psicologico.
Così ho iniziato a lavorare sull’ottimizzazione del mio tempo in modo da arrivare a un regime ordinario in cui riesco a tirare un respiro di sollievo e a essere in pari con i progetti che ho in corso. Come faccio?
- Cerco di non inserire più di due attività al giorno. Avendo solo la sera disposizione, anche solo rispondere in modo accurato alle mail mi porta via l’intera serata.
- Tengo dei momenti di vuoto cosmico per le emergenze. In genere ricadono nel week end, in modo da poter decidere anche all’ultimo minuto qualche gita last-minute nei dintorni.
- Cerco di ritagliarmi un momento della giornata che sia di ozio puro e solo per me. Che sia un momento di lettura, di relax totale, di divinazione o meditazione, poco importa. In genere lo colloco prima di andare a letto in modo da staccare la connessione da pc e cellulare almeno un’ora prima di dormire.
- Sfrutto la tecnica del batching. Questo significa suddividere ogni attività in tanti task da raggruppare per tipologia. Se per esempio sto scrivendo gli articoli per il blog, farò in modo di scrivere gli articoli in un’unica giornata, poi passare alla ricerca delle immagini, successivamente all’editing e infine al lato SEO con il link degli articoli. In questo modo produco di più, sono più veloce e la mente resta più concentrata. Il multitasking è una cagata pazzesca (semi-cit. e passatemi il francesismo, solo per oggi).
Organizzare la scrittura
Dopo due NaNoWriMo, un anno di letture di manuali su cosa significa essere autori, authorpreneur, scrittori, blogger e tre planner, sono riuscita a diventare una scrittrice organizzata. Quando scrivo.
Come ho fatto? Ho utilizzato il batching!
- Mi focalizzo sulle generalità della storia. Ho creato delle schede in cui focalizzo l’attenzione sul genere, sui temi principali, sullo stile della storia e il taglio narrativo. Se mi va, scrivo anche una prima bozza di trama.
- Faccio una scaletta delle macro scene e le suddivido per capitoli.
- Lavoro sui background dei personaggi in modo molto dettagliato. Ho creato schede che sembrano dossier della CIA e che mi aiutano a tenere a mente come si muovono e chi sono i miei personaggi. Senza di esse sarei perduta.
- Organizzo il blog in modo da non dovermene occupare e così per la gestione dei social, che sono il mio punto debole. In una situazione di normalità, mi prendo un giorno al mese in cui lavorare per il blog scompattando le singole attività. Poi passo a lavorare sulla gestione dei social.
- Interazione ridotta ai minimi termini. Devo migliorare, ma purtroppo… non ho ancora quel tempo a disposizione.
Sono sempre stata una panster, una che scriveva su Ispirazione. Il problema della pianificazione, per me, era che alla fine mi venivano a noia le storie che volevo scrivere. Se ci lavoravo troppo su in fase di pre-scrittura mi mancava la sorpresa di dove mi avrebbe accompagnata la penna. Così mi sono data dei macro obiettivi di trama a cui arrivare, in modo da avere comunque margine creativo a disposizione sulle sotto scene all’interno dei vari capitoli.
Credo che ognuno debba fare molti tentativi per trovare il proprio metodo organizzativo, coniugando vita privata e scrittura. Io sono al giro di boa: sto preparando in questi giorni il mio planning per i prossimi mesi e per tutto il 2018. Vi tengo aggiornati sugli sviluppi.
E voi? Come organizzate la vostra scrittura e come incastrate questi momenti nella vita di tutti i giorni?