Sapere mi ha spesso rovinato l’esperienza ludica.
Fare teatro, per esempio, mi ha portata a guardare agli spettacoli con lo sguardo critico e attento dettato dalla routine sul palco. L’occhio di falco di chi trova uno spazio scoperto in scena, la meccanica degli attori, il non riuscire a creare l’alchimia perfetta tra i personaggi.
Sono tutte cose che vedo e che sento. Così sono diventata una spettatrice molto esigente, ma che quando si commuove, è perché lo spettacolo le è entrato dentro davvero.
Anche conoscere le tecniche di scrittura creativa e della narrativa mi ha portata a staccarmi gradualmente dal piacere della lettura, complici quelle cose che ci raccontiamo tutti per cui “non ho tempo per leggere“ oppure “devo leggere quei ventisette saggi lavorativi e non posso perdermi in cose futili come la narrativa”.
La libroterapia, invece, mi ha riportata indietro. A casa.
Agli anni di quando divoravo storie, al piacere di addormentarmi con un romanzo incollato al viso, alla sensazione che quello che hai tra le mani sia qualcosa che sta parlando proprio a te.
Leggere con il metodo libroterapico permette di immergersi nei romanzi e viverli davvero, senza distrazioni ma con l’urgenza – o a la lentezza, a seconda dei casi – di un’esperienza ludica: piacevole, intensa e vivissima.
La libroterapia è una metodologia di lettura che promuove il benessere della persona, che può essere applicata:
La libroterapia ci permette di indagare un romanzo per guardarci dentro senza spaventarci ma con il supporto di uno specchio antico che è quello della narrativa. La libroterapia – umanistica e clinica – non si interessa della critica letteraria, del giudizio “bello o brutto”, “scritto bene o scritto male”. La libroterapia ci permette di affrontare la lettura di un romanzo come opportunità di crescita personale. Questi sono i motivi per cui sono tornata a leggere con una freschezza rinnovata romanzi di narrativa. I libri hanno la capacità di essere lenti magiche con cui osservare il mondo senza spaventarci troppo. Anche se abbiamo appena chiuso, con la tremarella, l’ultimo romanzo di Stephen King.
Sono anche i motivi che mi hanno spinta a portare la libroterapia e la narrativa all’interno della mia attività, per dare un nuovo supporto alle donne che scelgono di lavorare insieme a me. Credo che le storie ci offrano la possibilità di scoprire e indagare qualcosa su di noi e sul mondo che ci circonda. Viviamo in una realtà intessuta di storie. Ovunque posiamo le sguardo, le storie ci circondano. Sono sui quotidiani, tra le pagine delle riviste e quelle dei romanzi che leggiamo prima di metterci a dormire. Sono nel vissuto di ogni persona che incontriamo, fuori dalla rete e in questo spazio virtuale sempre più reale. Sono le nostre radici, la nostra memoria, la Storia fatta dai nomi che sono rimasti tra le nozioni che ci insegnano a scuola e quelli dei dimenticati che la Storia l’hanno comunque creata, costruita, plasmata. Siamo fatti di storie.
La libroterapia umanistica viene utilizzata in ambito educativo con la finalità di indagare in modo approfondito una tematica specifica e può avere diversi obiettivi, come quello di indagine sociale o individuale, di crescita e sviluppo personale o, ancora di relazione, confronto e dialogo con il gruppo, stimolando il pensiero critico e creativo.
Ogni facilitatore e ogni libroterapeuta ha la propria modalità di ideazione e creazione dei propri laboratori. Il denominatore comune è sempre quello di una formazione specifica all’utilizzo del metodo libroterapico.
Per quanto mi riguarda, un laboratorio di libroterapia umanistica è composto da:
I laboratori di libroterapia umanistica sono percorsi tematici, di natura umanistico-educativa che seguono una metodologia di conduzione del gruppo (o individuale).
L'obiettivo è quello di imparare a leggere sé stessi con la guida del facilitatore.
Durante i miei laboratori esploriamo le letture attraverso la componente e la contestualizzazione culturale, simbolica e archetipica dei romanzi. Cerco di andare al nucleo del tema per sviscerarlo insieme, lettura dopo lettura. Per farlo, spesso parto dall’indagine del mito, dal mitologema e dalla narratologia, uniti a tanta creatività, intuito e una buona dose di domande filosofiche. Mi piace osservare le cose da diverse prospettive: per questo nei laboratori porto sempre letture molto diverse tra loro, anche se unite dallo stesso genere letterario di appartenenza.
Nei miei miei laboratori di gruppo di libroterapia umanistica seguiamo un filo conduttore tematico che ci guida da una tappa all’altra, senza forzature.
A seconda del percorso – e di chi lo conduce - i libri possono essere:
Anche qui, dipende dall’esperienza che il facilitatore vuole creare all’interno del laboratorio.
La costante dei benefici di un laboratorio è quella di aprirti alla possibilità di vivere un’esperienza immersiva della lettura e utilizzare i libri come mezzo di indagine e crescita personale.
I desideri che spingono alla partecipazione a un laboratorio di libroterapia umanistica possono essere diversi
L’obiettivo dei miei laboratori di libroterapia umanistica è di offrirti nuovi strumenti di consapevolezza personale, farti crescere come lettrice, scoprire un nuovo modo di leggere e vivere l'esperienza della lettura in uno spazio condiviso, intimo e libero da giudizi e pregiudizi.
Ecco quali sono gli strumenti che amo proporre durante i miei laboratori di libroterapia, che possono essere un mezzo creativo anche per te per ritrovare il piacere e il tempo per la lettura.
Amo lavorare con quelle persone che, quando ti parlano di ciò che fanno, hanno lo sguardo che s’illumina.
Faccio parte del Club degli Ottimisti: con me ricevi dosi generose di incoraggiamento e sostegno, sono una mezzopienista e credo che a tutto ci sia una soluzione. Non amo le scorciatoie, so riconoscere i vicoli ciechi e i fossati da superare per guardare poi l’arcobaleno insieme.
Se vuoi maggiori informazioni sui miei servizi scrivimi tramite il form che trovi in questa pagina. Al primo contatto rispondo con un breve questionario che ci permette di capire se siamo fatte l’una per l’altra e ci farà risparmiare tempo. Se trovi questa prassi più lunga rispetto a una rapida telefonata, non siamo fatte per lavorare insieme.
I tempi di attesa per iniziare il nostro percorso sono di 3-4 mesi: non chiedermi anticipazioni su queste tempistiche per rispetto dei progetti e delle clienti che sto già seguendo. Anche tu scegli progetti che ti fanno battere il cuore, come me?
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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.