Leggere non è una gara con te stessa, ma un momento di connessione con te stessa.
Una delle cose che diventano trascurabili, quando si è freelance, è la lettura della narrativa. Come se tutto il tempo fosse fagocitato dal lavoro, dalle letture formative (dunque, ancora lavoro) e la narrativa diventasse qualcosa di trascurabile e non prioritario.
Nei primi anni della mia attività ho letto quasi ed esclusivamente testi lavorativi o saggistica, con il risultato che trovare idee brillanti fosse un’operazione da archeologa. Leggere narrativa è fondamentale, infatti, per nutrire il nostro Sé, giocare, divertirci, imparare qualcosa di noi stesse, stimolare la creatività e l’immaginazione.
Per questo, per chi lavora in proprio, la narrativa diventa una questione di priorità.
Perché leggi meno?
Il colpo più brutale l’ho accusato quando sono passata dall’avere una pausa pranzo in ufficio al lavoro a casa, dove la pausa pranzo è diventata parte della routine quotidiana nel suo rituale di preparazione. Per contrastare la mancanza di ore di lettura pomeridiana, ho capito quali fossero gli orari migliori per me.
Per esempio la lettura è il mio rituale prima del sonno. Mi metto a letto circa un’ora prima del mio orario ufficiale di abbandono tra le braccia di Morfeo e leggo. Sono banditi libri di saggistica e di lavoro perché ho scelto che questo sia uno spazio dedicato al puro piacere e all’immaginazione.
So che la lettura è il rito ufficiale della fine della giornata e non ci rinuncio, anche se è solo per poche pagine. Leggo su Kindle in prevalenza, in modo da poter stare sveglia tutta notte senza disturbare il mio compagno e, cosa doppiamente utile, posso portarmi un’intera biblioteca in borsa ovunque vada.
In questo anno ho anche imparato che sono una lettrice esigente sia in termini di letture che di spazi: preferisco leggere avvolta nel silenzio, in solitudine e in spazi dove non subisco le distrazioni della vita altrui che va avanti.
La lettura è diventata per me uno spazio sacro dal quale fatico a staccarmi.
Può capitare anche che il leggere meno derivi da troppi stimoli esterni (uscite sociali, disattenzione dettata dai social e dall’online, la preferenza di altre forme narrative come le serie tv, i podcast o un film) o da un’eccessiva ansia da prestazione.
Mettiti in ascolto di te stessa e cerca di capire quali sono i motivi per cui stai leggendo meno.
Inizia facendoti queste 3 semplici domande:
- Che tipo di lettrice sei?
- Quali sono i romanzi che preferisci leggere?
- Qual è la tua condizione ideale di lettura?
7 consigli per tornare a leggere narrativa
Per ovviare al problema del “leggere meno”, del senso di insoddisfazione che in alcuni periodi capita a causa di una serie di letture sfortunate, ho creato un elenco di azioni di salvataggio per ritrovare l’amore per la lettura.
- Se sono in un periodo in cui quello che leggo mi annoia, opto per qualche romanzo breve o una raccolta di racconti che mi aiuti a riprendere lo slancio. Non è una questione di performance: ma uscire dalla stasi riporta a osservare il libro abbandonato con sguardo diverso e scegliere se finirlo oppure se lasciarlo andare definitivamente. Per me sono utilissimi i consigli della mia amica Francesca con il suo podcast #librididomenica: letture brevissime che si leggono in un pomeriggio.
- Se sono alla ricerca di nuove letture e voglio uscire dalla mia zona di comfort (il lettore è tendenzialmente abitudinario e refrattario alle novità), mi affido ad alcune anime affini che condividono le proprie letture e che sono perfettamente allineate al mio sentito e ai mie gusti. Le mie consigliere sono: Chiara Sinchetto, Rachele Bindi, Tegamini. Con un bonus sul podcast di Matteo B. Bianchi, Copertina, dal quale scopro romanzi da leggere di ogni genere.
- Se il problema è il “non avere tempo” io ho imparato ad ascoltare podcast mentre viaggio in auto. In genere sono viaggi di utilità domestica (fare la spesa, passare le domeniche in famiglia) ma approfitto di quello spazio alla guida per ascoltare qualcosa di interessante. Sono totalmente incapace di ascoltare audiolibri perché ho bisogno di vedere la parola scritta, abbracciare la pagina con lo sguardo, sottolineare e prendere appunti (anche con il Kindle, ovviamente) quindi ho sperimentato gli audiolibri e ho finito con l’acquistare i libri cartacei. Però, il mio consiglio è provare. Ci sono moltissime persone che ascoltano gli audiolibri mentre fanno attività fisica, cucinano, fanno i lavori di casa, stirano. Io sono programmata per stare nel corpo e concentrata sull’attività del momento, ma tu prova. L’audiolibro – o un podcast narrativo come Camposanto o Carla, una ragazza del Novecento - possono fare al caso tuo per “leggere” senza sottrarre tempo ad altre attività o incombenze. E poi gli audiolibri hanno un potere immenso: quello di permetterti di entrare nelle storie dei grandi classici senza la difficoltà di una lingua e una struttura lessicale arcaica rispetto a quella moderna.
- Fai una lista di romanzi che vorresti leggere. Io mi faccio liste tematiche, perché ho capito che le mie letture hanno sempre forti connessioni le une con le altre. Se sono particolarmente fissata con una tematica (per esempio, i viaggi nel tempo) so che potrei leggere all’infinito romanzi di quel tipo. La cosa interessante delle liste tematiche è che puoi stupirti davanti alle decine di modi in cui uno stesso tema viene trattato, sviscerato, raccontato. È utile per ricordarti anche che nulla è davvero nuovo e che una storia può essere raccontata in decine di modi differenti.
- Stabilisci degli obiettivi di lettura senza farti prendere dall’ansia da prestazione. Se può esserti utile, puoi utilizzare la funzione “Sfida dell’anno” di Goodreads, che è anche un’ottima app per scoprire nuovi romanzi da leggere e un database di letture che può sempre tornare utile.
- Leggi qualcosa di diverso dal solito e rompi gli schemi. Graphic novel, albi illustrati, poesia, fiabe. Leggere qualcosa che non sia solo un testo scritto può rivelarsi un buon punto di accesso per ritrovare lo slancio della lettura. Graphic novel e albi illustrati sono ricchi di immagini e hanno poco testo, per cui quel senso di appagamento derivante dalla conclusione della storia – lo stesso che provi anche per la fine di un romanzo breve – ti porterà lo slancio per leggere qualcosa di più corposo. I miei preferiti li pubblicano BAO Publishing, Ippocampo Edizioni e Cocoino Press.
- Partecipa a un book club o a un laboratorio di libroterapia. Devi sceglierlo bene, deve essere nelle tue corde, deve permetterti di essere in uno spazio protetto che ti permetta di trarre davvero un grande benessere dal confronto con gli altri partecipanti. All’inizio può sembrarti strano, ma con il tempo quella dimensione si farà intima e indispensabile. Per me è stato fondamentale il laboratorio di libroterapia “Il perturbante come rifugio” di Chiara Sinchetto e, a seguire, i laboratori di libroterapia archetipica di Rachele Bindi.
Ti parlo di libri e lettura perché le storie sono il mezzo migliore che abbiamo a disposizione per indagarci e indagare il mondo che ci circonda. Per nutrirci e fare anima.Come libere professioniste abbiamo la tendenza a credere che il nostro lavoro debba assorbire ogni ambito della nostra esistenza, ogni spazio lasciato libero: non è così. Riscoprire la gioia e il piacere della lettura ti porterà in una dimensione dove c’è spazio per la tua crescita personale.
Puoi scoprire tutto dei miei laboratori di libroterapia umanistica e iscriverti alla lista di attesa. Il viaggio non finisce mai. Se desideri avermi a un tuo evento per parlare di letteratura o per tenere laboratori e workshop nella tua libreria, con i tuoi studenti o nella tua azienda, scrivimi. Progetteremo insieme il percorso perfetto per te.