Giada Fierabracci

• Giada ha iniziato il suo lavoro insieme a me con uno dei miei percorsi formativi di gruppo, ormai non più disponibile. In quel periodo, Giada aveva un business completamente diverso: poche consulenze individuali con le pazienti, percorsi di gruppo che funzionavano bene ma con diversi lanci annuali e campagne di advertising che, nel corso del primo anno insieme, abbiamo notato essere una delle fatiche maggiori del suo business.
• Abbiamo così iniziato il percorso individuale di strategia di comunicazione e marketing, perché nonostante il business di Giada funzionasse, non la rappresentava. Le andava stretto. Troppo stretto.
• Abbiamo definito la sostenibilità del business, del posizionamento e dell’offerta. In questi anni insieme abbiamo ascoltato in modo profondo i ritmi interiori di Giada e la sua natura di persona ad alta sensibilità, cercando di trovare il modello di business più adatto a lei, per evitare forti momenti di stress come quelli causati dai lanci.
• Abbiamo lavorato sul posizionamento e l’autorevolezza online di Giada con una strategia di comunicazione integrata, mirata a far conoscere il suo brand e a promuovere i suoi percorsi individuali e formativi online.

Giada è arrivata da me con la fermezza di chi ha ben chiari gli ideali per cui combattere, le cause per cui spendersi, e la dolcezza di chi sa mettere a proprio agio chiunque.

Dopo il primo anno di formazione insieme, Giada ha scelto di continuare il nostro lavoro insieme con percorsi individuali, per offrire a Giada un supporto costante nell’evoluzione del suo business. E di evoluzioni, in questi anni insieme, ne abbiamo vissute moltissime.

Abbiamo scoperto che la sfida più grande per Giada è quella di coniugare strategia e creatività, di riuscire a tenere a bada uno spiccato estro creativo che la induce a creare costantemente. Un esempio? Il suo percorso di gruppo era costantemente rivisto, a fronte degli studi costanti di Giada, costringendola a lavorare sempre per la revisione dei materiali già registrati.

Giada aveva un business che funzionava benissimo eppure, lei non era felice. Perché in quel modello di business mancava lo sguardo umanistico di Giada, quell’osservazione acuta e gentilmente femminista che è il cuore del suo lavoro: l’impatto sociale. Giada aveva seguito diversi corsi di marketing e, grazie alla sua capacità strategica, non aveva problemi a gestire lanci, campagne di advertising monitoraggio dei risultati. Eppure, quel modello di business non faceva per lei. Troppo faticoso nella gestione delle emozioni.

Giada si chiede – ancora oggi – come può coniugare al meglio lo spazio privato necessario alla sua natura e l’impatto che desidera portare nel mondo con il suo lavoro, alle sue pazienti e negli affiancamenti.

E, come ho imparato in questi anni di lavoro, l’equilibrio è precario di natura, a noi non resta che imparare a fluire, sperimentare e migliorare tutto ciò che è in nostro potere. Un passo dopo l’altro, con determinazione e costanza.

Il primo passo che abbiamo fatto, con Giada, è stato lavorare sul suo posizionamento di brand con un rebrading studiato con una transizione dai percorsi di gruppo agli individuali. Per permettere a Giada di avere una strategia di marketing evergreen e a basso costo di mantenimento, dando anche libera espressione alla sua creatività.

È stato un viaggio ricco di domande e alla ricerca di un punto focale, quell’unicum di Giada che rientra nella sua straordinaria capacità di inclusione.
Abbiamo costruito il business model di Giada dando spazio ai percorsi individuali con le pazienti e, negli anni, l’abbiamo arricchito con percorsi di lettura consapevole e, attualmente, la formazione e gli affiancamenti per chi desidera avvicinarsi a un approccio non prescrittivo. Tutto questo è stato la naturale conseguenza del dare maggior valore e risalto all’inclusione, uno dei valori portanti del business di Giada.

Così, oggi, Giada mette a servizio delle sue clienti e pazienti i suoi strumenti di lavoro migliori: Mindfulness, Intuitive Eating, approccio non prescrittivo, setting di cura, lo sguardo socio-culturale e l’impatto che la diet culture, il capitalismo il colonialismo e il patriarcato hanno sul corpo della donna.

È così migliorata la qualità tempo-lavoro. Il tempo in cui Giada lavora è più strategico, mirato e funzionale. Di conseguenza, la qualità di vita fuori dal lavoro. E sta piano piano imparando a far coesistere la sua parte più logica e strategica, e quella più entusiasta e creativa perché siano l'una aiuto dell'altra e non caos.

Questo è stato il momento in cui Giada ha scelto di dare una nuova casa al suo business: un nuovo sito internet, nuovi testi, uno shooting fotografico che ci porta nel suo mondo fatto di tea fumanti, libri – molti libri – e il profumo della salsedine. Del suo mare.

“Hai uno sguardo umanistico. Perché non lo tiriamo fuori?” le ho chiesto.
Abbiamo così continuato il nostro percorso con una rinnovata strategia di comunicazione e marketing.

Ho proposto a Giada una strategia evergreen, di breve e medio-lungo periodo, utilizzando i canali che potessero far risplendere il suo tono di voce, la sua delicatezza e profondità, la sua capacità di non creare polarizzazioni ma di unire. Avvicinare. Giada ha una forte propensione creativa: la sua sfida, è quella di non riuscire a essere concreta nella comunicazione, ricca di suggestioni sensoriali. È una condizione che spesso ritrovo nelle mie clienti, perché molto spesso tendiamo a spostarci tra due poli opposti: quello della troppa tecnica e quello della troppa emozione. Ma perché una strategia funzioni, ha bisogno di entrambi questi elementi: creatività e strategia, cuore ed educazione, trasformando così i contenuti educativi in contenuti divulgativi.
Per fare cultura di brand.

Giada non ama scrivere sul blog, così la nostra scelta si è spostata sulla scelta di avere un podcast, più intimo e accogliente, dove la voce morbida di Giada riesce a stringere relazioni fortissime con il proprio pubblico. Abbiamo affiancato al podcast una newsletter, in modo da tenere vivi i canali proprietari, arricchendoli con una nuova strategia di lead magnet per acquisire nuovi contatti senza attingere alle vecchie campagne di advertising che portavano a Giada un pubblico pronto all’acquisto, ma anche spinto dall’urgenza e da un bisogno che Giada non voleva alimentare, offrendo alle sue pazienti la possibilità di scegliere con consapevolezza senza utilizzare leve di marketing aggressive. E abbiamo mantenuto vivo il suo canale social preferito, che le permette di sentirsi sempre creativa nella sua comunicazione: Instagram.

Insieme a Giada il percorso con Mana si è protratto negli anni, per lavorare in modo continuativo e sempre più approfondito sulla sua attività. Ci siamo prese cura dei momenti di transizione della sua offerta perché ogni passaggio fosse fluido e naturale per il suo pubblico. Abbiamo fatto valutazioni strategiche per scegliere le rotte da seguire che, nelle trasformazioni interiori di Giada, hanno inevitabilmente coinvolto anche la sua attività.

Come dice Giada, il lavoro insieme:

“Mi ha permesso di trovare la strada per far co-esistere le varie parti di me, e sentirmi rappresentata in ciò che porto fuori, in modo saggio e mirato, senza disperdermi in tutte le mie mille idee e la voglia di creare-creare-creare.

La cosa che mi è piaciuta di più è la possibilità di poter adattare ogni passo al bisogno del momento, senza strade pre-stabilite o standard. Ed inoltre lo sguardo multi-sfaccettato che riesce a guardare ogni parte della persona-professionista.”

Ho selezionato per te 5 articoli che ho pubblicato sul blog per approfondire le tematiche affrontate con Giada per la creazione della sua attività e della sua comunicazione online.

Ho iniziato a farmi aiutare da Alessia in un momento del lavoro in cui avevo imparato tantissimo a livello tecnico, ma iniziavo a sentirmi dis-persa. Quello che facevo era bello, ma non rappresentava più a pieno e da sola tendevo ad ingarbugliarmi nelle mie matasse mentali. Da lì, non ho più lasciato Alessia che mi aiuta, passo passo, a mantenere in equilibrio la parte strategica e creativa, a rimanere allineata a ciò che davvero desidero nel lavoro, e che tiene sempre il suo sguardo dall'alto durante le fasi della mia attività.

- Giada Fierabracci, dietista e nutrizionista non prescrittiva

Scrivimi.

Il tuo sogno ti attende dietro l’angolo.