23 Luglio 2025

Scrivere Zen: consigli di scrittura creativa

Come si affronta la scrittura con il giusto spirito? A lezione da Natalie Goldberg.

Natalie Goldberg è un'artista poliedrica: dipinge e scrive poesie. Scrive poesie, racconta ad altri come riuscire a farlo senza ansia e tiene corsi di scrittura creativa in tutti gli Stati Uniti. Ha un passato pesante, un'ancoraggio alle radici molto forte, di cui parla nel suo manuale di scrittura creativa "Scrivere Zen". Come ogni artista, parla dell'anima, della creatività, di come lasciare che la penna strida sulla carta e poi come debba scorrere via, fluida, rapida, leggera. Ha il sorriso che trovi nelle persone che si sentono in pace con sé stesse, che dormono sonni agitati ma che non si arrendono mai. A leggere tra le sue pagine, ci si trova in uno stato confusionale, a tratti sbigottito, a volte persino irritante. Poi, arrivati all'epilogo, quello che ti pervade è il senso di potercela fare, di riuscire a iniziare da dove si è interrotta Natalie, per scrivere la tua storia.

La scrittura non è solo un gesto tecnico, né un semplice compito da spuntare in un’agenda piena di doveri. La scrittura è un incontro sacro con la tua voce, un rito di chiarezza che può trasformare la tua relazione con te stessa e con il tuo business.
Natalie Goldberg, con il suo Scrivere Zen, ci ha insegnato che sedersi a scrivere è un atto di coraggio e di apertura. È scegliere di accogliere le storie che ci abitano e dare loro una forma, senza giudizio.

Ho raccolto 10 consigli intramontabili tratti dal suo metodo, da applicare sia alla scrittura creativa sia alla comunicazione professionale. Perché la parola non è mai neutra: è un ponte tra la tua autenticità - la tua anima - e chi ti legge.

Se sei una donna freelance, questo articolo è per te: per ricordarti che la scrittura è uno strumento di libertà, e che la tua voce merita di essere ascoltata. Se pensi che con l’utilizzo delle IA tutto questo non serva, sappi che invece questo è proprio ciò che serve in questo momento: per riscoprire una voce che possa lasciare il segno, e che sappia risplendere al di sopra di contenuti copia-incolla creati da intelligenze artificiali e prompt usa e getta.

1. Scrivi sempre e ovunque

Natalie Goldberg ripete che la scrittura non ha bisogno di cattedrali. Non serve la scrivania perfetta, la candela profumata sempre accesa, l’orario ideale.
La scrittura accade mentre vivi: sul tram, in cucina, nella pausa tra una consulenza e l’altra.

Nello scrivere c'è una componente fondamentale, che è la solitudine. Soprattutto, c'è l'evidente disagio di non riuscire a scrivere in modo fluido, quanto si vorrebbe, come si vorrebbe. Natalie per gran parte di Scrivere Zen dice di scrivere un quaderno al mese. Un quaderno di pensieri, di cose, di parole. Quei quaderni, all’apparenza senza scopo, sono preziosissimi. Riprendere quei quaderni, a distanza di tempo, rileggerli e vedere cosa c'è che si può tenere, su cosa si può lavorare per scrivere qualcos'altro. Frasi da riutilizzare, un po' come quei famosi diecimila scatti che occorrono prima di fare una fotografia decente. Dice di riutilizzare i pezzi buoni in altre opere, che possono essere un ottimo punto di partenza per creare qualcosa di nuovo e ancora inedito.

In pratica. Tieni un taccuino sempre con te. Quando arriva un pensiero, un’immagine, una frase, accoglila. Scrivere diventa un’abitudine naturale, un gesto quotidiano. Raccogli le idee, i guizzi creativi e poi, dai loro una forma.

2. Coltiva la mente del principiante

La mente del principiante è la chiave dello zen: è la mente che non presume di sapere, che si lascia sorprendere.
Quando inizi a scrivere un contenuto per il tuo brand o un racconto, abbandona l’idea di avere già tutte le risposte.

In pratica. Prima di scrivere, chiediti: Cosa posso scoprire oggi che non ho mai visto prima? Questo sguardo fresco renderà la tua scrittura viva e vibrante, perché ti permetterà di allenare uno sguardo nuovo e trovare nuovi punti di osservazione da cui raccontare ciò che desideri.

3. Vai a fondo: non restare in superficie

Spesso la scrittura si ferma alla crosta delle cose. Goldberg ci invita a scavare, a non temere ciò che troveremo sotto la superficie.
Una scrittura forte e audace nasce quando sei pronta a raccontare quello che davvero senti, anche se non è comodo. Anche se è lontano da tutto ciò che vedi online, dal mainstream, dai trend.

In pratica. Quando scrivi un contenuto, fai un passo in più. Cosa sto evitando di dire? La verità che trattieni è ciò che ti renderà unica e che potrà fare la differenza per il tuo pubblico.

4. Non correggere mentre scrivi

Uno dei più grandi ostacoli alla scrittura è il perfezionismo. Natalie Goldberg ci insegna a lasciar fluire la penna senza sosta, sospendendo il giudizio.

In pratica. Imposta un timer da 10 o 15 minuti e scrivi di getto. Non rileggere, non cancellare, non fermarti. La revisione arriverà dopo, con uno sguardo più lucido. Prima scrivi. Poi revisiona. Sono due tempi diversi, in due fasi diverse, per due attività cerebrali differenti.

5. Sii specifica

Le emozioni generiche (le emozioni big box come rabbia, gioia, disgusto, paura, tristezza) non toccano chi legge. I dettagli concreti, invece, le emozioni sfumate e più sotterranee, meno palesi, creano connessione.
Non dire “Ero felice”, racconta come la luce del mattino filtrava tra le tende e di come quella luce ti ha fatta sentire in connessione con il Tutto.

Natalie focalizza l'attenzione sull'importanza del dettaglio. Quando ricordiamo, è attraverso i sensi: il profumo della salsedine assaporato dai finestrini dell'auto alla fine del viaggio; quello dei tigli lungo i viali del centro; l'azzurro del cielo sopra Parigi, di una tinta che stempera dal grigio all'indaco; il suono di un vecchio liuto durante il matrimonio di un'amica; la consistenza della seta tra le dita. Il dettaglio riporta alla memoria una sensazione o uno stato d'animo, per questo è importante riuscire a sfruttarli a nostro vantaggio per evocare una particolare emozione, una situazione specifica.

Molto spesso capita di non essere precisi nella scrittura, e questo è un fenomeno che coinvolge le donne. Quanti"forse - ma - probabilmente - credeva - s'illudeva - non era certa" inserisci nei tuoi contenuti? Eccola qui, la precisione che manca nella scrittura e che la rende incerta, come se si avesse paura a mostrare quello che c'è davvero, con la tendenza a mostrare tutto camuffato nell'ottica di una probabilità e mai una certezza.

In pratica. Quando descrivi un’esperienza (professionale o personale), aggiungi almeno un dettaglio sensoriale. Il lettore sentirà di essere lì con te e si immergerà nella storia in modo più profondo.

6. Raccogli immagini

La scrittura si nutre di immagini, sensazioni, frammenti di vita.
Natalie Goldberg suggerisce di costruire un archivio di percezioni che alimenti le parole. Anche Woody Allen ha una scatola piena di immagini, fotografie e ritagli di giornale. Perché non puoi farlo anche tu?

In pratica. Ogni giorno annota tre cose che hai visto, udito, annusato o provato. Nel tempo, queste note diventeranno materiale prezioso per contenuti e storie.

7. Accogli la noia e il vuoto

Ci saranno momenti in cui la scrittura sembrerà sterile. Natalie Goldberg ci ricorda che la resistenza fa parte del processo.

In pratica. Quando non sai cosa scrivere, scrivi proprio questo. “Non so cosa scrivere. Mi sento bloccata.” Continua finché non trovi qualcosa che sblocchi la penna. Oltre il vuoto, c’è sempre qualcosa che aspetta di emergere.

8. Scrivere è una pratica spirituale

Scrivere non è solo comunicare: è meditare, ascoltare, riconoscersi.
Quando ti siedi alla scrivania, respira. Sii presente con il tuo corpo e tutti i sensi. Ricorda che ogni parola è un gesto di cura. E che la scrittura non è un atto mentale, ma coinvolge e assorbe ogni fibra del nostro essere. Se scrivi con gli occhi della mente, stai perdendo buona parte di ciò che è la scrittura: scuotimento.

In pratica. Prima di iniziare, chiudi gli occhi e fai tre respiri profondi. Imposta un’intenzione: Scrivo per portare verità, chiarezza, connessione.

9. Sospendi il giudizio

La tua voce ha bisogno di libertà. Se la censuri sul nascere, si richiuderà.

In pratica. Durante la prima stesura, dimentica il “cosa penseranno?”. Prima, concediti di scrivere senza filtri. Solo dopo potrai editare e limare ciò che non funziona. Come dice Stephen King, la prima stesura deve avvenire sempre a porta chiusa. Solo successivamente potrai aprire la tua stanza al mondo.

10. Continua a scrivere

La scrittura è un allenamento. Più scrivi, più diventa naturale.
Natalie Goldberg ci ricorda che l’unico modo per migliorare è praticare ogni giorno.

In pratica. Crea un ritmo: una pagina di diario ogni mattina, un articolo al mese, un post a settimana. Non importa quanto scrivi: importa che tu lo faccia con costanza.

L'approccio alla scrittura di Natalie Goldberg è di una poetessa, non di uno scrittore.
La scrittura per lei è cura al male di vivere e denota la ricerca di sé attraverso l’atto di scrivere, come un flusso di coscienza costante che si riversa in diari a cui affidare molti pensieri e tanti dolori, qualche domanda, una vita intera. Anche il suo scrivere senza apparente motivo, senza indirizzare le parole e incanalarle verso qualcosa di più concreto che non sia solo astrattismo e mero esercizio.

Scrivere è un atto di presenza. È un modo per scoprire chi sei e raccontarlo al mondo.
Se sei una freelance, la tua scrittura può diventare la radice della tua comunicazione, la scintilla che attira chi risuona con i tuoi valori.
Non aspettare di sentirti pronta. Non aspettare di avere tempo.
Inizia.
Scrivi una riga, poi un’altra.
La tua voce merita di essere ascoltata.

Scrivere Zen ci invita a fare proprio questo: scrivere sulle proprie ossa.

Cosa puoi fare ora?

Autore

Alessia Savi

Ciao, sono Alessia. Creo strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Strategie piene di ispirazione e anima, perché al centro ci sei sempre tu, con la tua energia e personalità. Nel rispetto di te. Nel mio lavoro ascolto, faccio domande, scrivo storie digitali. E non solo. Il mio mantra è #essercimeglio. Quando non mi occupo di marketing scrivo romanzi, conduco laboratori di libroterapia, mi lascio travolgere dalla bellezza in qualche museo, corro tra i prati in compagnia di Argo. Ogni storia è basata su una Verità: la nostra verità. Le parole risuonano: facci caso.
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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.

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