22 Gennaio 2025

L'archetipo della strega: simbolo del potere femminile

Categoria:  | Tag: , , | Elemento: 

Alla riscoperta di un simbolo di emancipazione e indipendenza.

Secondo Carl Gustav Jung, un archetipo è una struttura psichica universale e innata che si manifesta nell’inconscio collettivo di ogni essere umano. Questi schemi archetipici non sono consci, ma influenzano profondamente i pensieri, le emozioni e le azioni delle persone. Gli archetipi emergono attraverso simboli, miti e immagini che si ripetono in diverse culture e periodi storici.

Tra gli archetipi principali individuati da Jung troviamo la Grande Madre, il Vecchio Saggio, l’Eroe e l’Ombra. Ciascuno di essi rappresenta una componente essenziale della psiche e si manifesta nei sogni, nelle fiabe, nei miti e nei racconti di ogni tempo. Gli archetipi offrono un linguaggio universale per comprendere le dinamiche interiori dell’essere umano e il loro riflesso nel mondo esterno.

L’archetipo della strega secondo Jung

L’archetipo della strega è strettamente connesso alla figura della Grande Madre e ne rappresenta il lato oscuro e trasformativo. Se la Grande Madre è la sorgente della vita, della cura e della protezione, la strega incarna l’ombra distruttrice, la conoscenza occulta e il potere trasformativo. Questo dualismo riflette la natura ciclica del femminile, capace di generare e distruggere per favorire la rigenerazione. Ne è un esempio Maha Kali, la dea induista chiamata “La Grande Nera”, la Grande Madre nella sua dualità di Creatrice e Distruttrice. Maha Kali presiede la terza fase della vita dell’intero Universo, quella del Riassorbimento, che presiede insieme al proprio consorte Shiva.

La strega, secondo Jung, è anche una manifestazione dell’inconscio collettivo legata alla paura del potere femminile indipendente e alla conoscenza che sfida l’ordine stabilito. Simile all’alchimista, essa rappresenta la trasformazione: conosce i segreti della natura, domina le forze nascoste e si muove tra il sacro e il profano, tra il visibile e l’invisibile.

La strega come simbolo dell’emancipazione femminile

Non c’è bisogno di far parte di WITCH. Se siete donne e avete l’ardire di guardarvi dentro, siete delle streghe.

- Manifesto di WITCH, New York, 1968

Durante la seconda ondata femminista degli anni ’60 e ’70, l’archetipo della strega è emerso come simbolo potente dell’emancipazione femminile. Lo slogan “Siamo le nipoti delle streghe che non avete bruciato” ha sottolineato la connessione tra le accuse di stregoneria e la repressione sistematica delle donne indipendenti, colte o anticonformiste.

Le streghe storicamente rappresentavano una minaccia all’ordine patriarcale: spesso si trattava di guaritrici, erboriste o semplicemente donne che vivevano fuori dalle regole sociali. Le persecuzioni di massa, culminate nei processi di Salem e nella caccia alle streghe europea, riflettevano il bisogno di controllare e sopprimere il potere femminile.

Nel contesto del femminismo, la strega è stata riabilitata come figura simbolica: non più un’emarginata, ma una ribelle consapevole, una donna che si riappropria del proprio potere, della propria sessualità e della propria connessione con la natura. Questo archetipo ha ispirato movimenti artistici, letterari e spirituali, creando un ponte tra la memoria storica e le lotte contemporanee per i diritti delle donne.

La tesi di Silvia Federici in “Calibano e la strega” è che l’asservimento delle donne, necessario all’istituzione del capitalismo, sia andato di pari passo con quello dei popoli dichiarati inferiori, schiavi e colonizzati, fornitori di risorse e manodopera gratuite. Questo si è accompagnato a una depredazione sistematica della natura e all’instaurarsi di una nuova concezione del sapere. Ne è derivata una scienza arrogante, piena di disprezzo nei confronti del femminile, che viene associato all’irrazionale, al sentimentale, all’isteria e a una natura che bisognava dominare.

- Mona Chollet


La strega e il femminile tra mito, fiaba e arte

«In tutte le antiche accuse di stregoneria in Inghilterra si trova costantemente l’epiteto strong (forte, potente) associato alla parola witch (strega), come qualifica speciale e accrescitiva. I tribunali furono obbligati a decidere, contro l’opinione popolare, che la parola strong nulla aggiungeva all’accusa».

- François Guizot

Pam Grossman, autrice di Waking the Witch, esplora l’archetipo della strega come simbolo del femminile consapevole del proprio potere personale, creativo e ribelle. La sua analisi si sviluppa attraverso diverse manifestazioni della strega nella cultura e nella storia, approfondendo le sue molteplici sfaccettature e significati.

La strega tra mito e religione

La figura della strega ha radici profonde nei miti e nelle religioni antiche. Le dee della fertilità e della magia, come Iside, Ecate e Morrigan, rappresentano il potere femminile connesso alla natura e al mistero. Queste divinità erano venerate come incarnazioni della ciclicità della vita, della morte e della rinascita. Tuttavia, con l’avvento del Cristianesimo, queste figure furono demonizzate e associate al male poiché tutto ciò che era liminale non poteva attraversare la soglia del dualismo che si stava insediando nel pensiero occidentale.

La strega, in questa nuova narrazione, divenne una figura temuta e perseguitata, simbolo di ribellione e minaccia all’ordine patriarcale. Nonostante ciò, le tracce delle antiche divinità sopravvivono nei racconti popolari, mantenendo vivo il legame tra la strega e il sacro femminile.

La strega nella fiaba, nella letteratura e nel folklore

La strega nelle fiabe è una figura ambivalente: da un lato è temuta come antagonista, dall’altro rappresenta una guida segreta. Nelle fiabe popolari, come Hansel e Gretel o La Bella Addormentata, la strega è spesso una figura di potere che esercita la magia per soddisfare i propri desideri, incarnando le paure collettive legate al controllo femminile.

In letteratura, la strega appare come una figura di conoscenza e trasformazione. Circe nell’Odissea è un esempio emblematico: una donna potente, capace di mutare la realtà, ma anche vulnerabile nei suoi desideri. Shakespeare, con le streghe di Macbeth, ci mostra invece come la magia possa rappresentare un’arma di influenza politica e personale. Nel folklore, la strega è spesso una guaritrice, portatrice di saggezza ancestrale e custode delle tradizioni popolari.

La strega e l’arte

L’arte ha celebrato la figura della strega attraverso le epoche, spesso enfatizzandone il carattere misterioso e provocatorio. Goya, con opere come Il Sabba delle streghe, ha esplorato il lato oscuro e inquietante di questa figura, mentre artiste surrealiste come Leonora Carrington hanno rielaborato il simbolo della strega come incarnazione della creatività femminile. L’arte contemporanea ha ripreso la figura della strega per ridefinire i ruoli di genere e sfidare le norme sociali, rendendola un simbolo di emancipazione e trasformazione.

5 romanzi per riscoprire l'archetipo della strega

Ho scelto cinque romanzi da proporti che possano portati a scoprire il potere di questo archetipo nelle sue diverse sfumature. E, per farlo, ho pensato anche di sdoganare il pregiudizio che solo la letteratura dell'orrore possa condurti all'interno di questo viaggio.

  1. "Circe" di Madeline Miller. Il romanzo racconta la vita della dea Circe, dalla sua giovinezza tra gli dei dell’Olimpo fino alla sua esistenza solitaria su un’isola remota. Circe, strega e alchimista, affronta sfide interiori e lotte contro forze divine e umane. Seguendo la sua storia, esploriamo i temi dell’indipendenza, della tenacia e il potere della conoscenza. Una celebrazione della forza femminile.
  2. "Abbiamo sempre vissuto nel castello" di Shirley Jackson. Questo capolavoro della letteratura gotica (nonché il mio romanzo preferito di Shirley Jackson) racconta la storia di due sorelle, Merricat e Constance Blackwood, che vivono isolate in una grande casa piena di segreti. Sebbene non sia un romanzo di streghe in senso tradizionale, la protagonista Merricat incarna una forma di magia simbolica e sovversiva, con il suo legame con la natura e i suoi rituali di protezione intuitivi. Un racconto di forza e sorellanza.
  3. "La ragazza con l’orecchino di perla" di Tracy Chevalier. Un altro romanzo che in apparenza ha poco a che vedere con le streghe, ma che ci invita a esplorare il potere del femminile attraverso l’arte e la creazione. Griet, una giovane serva, diventa la musa del pittore Vermeer, ma la sua intelligenza e la sua forza interiore la rendono una figura di magia simbolica, capace di trasformare la realtà attraverso l’arte.
  4. "La strega di Portobello" di Paulo Coelho. Athena ha il potere di entrare in contatto con il divino attraverso la danza e la spiritualità, ed è capace di manifestare cambiamenti profondi nella vita delle persone che toccano la sua esistenza. Uno dei romanzi più amati di Paulo Coelho, che esplora il potere interiore delle donne, la riscoperta della forza del corpo femminile e l’arte di conoscere sé stesse, oltre le aspettative della società.
  5. "La casa degli spiriti" di Isabel Allende. Il romanzo intriso di realismo magico, ci guida attraverso le tre generazioni della famiglia Trueba, le cui donne hanno poteri straordinari come la premonizione e la connessione con il mondo degli spiriti. Sullo sfondo della tenuta Tre Marie attraversando anche la dittatura, una storia diventata un inno all'emancipazione femminile in una società fortemente patriarcale.

L’archetipo della strega rappresenta un simbolo complesso e trasformativo, capace di ispirare resistenza, creatività e connessione con la natura. Dalla psicologia junghiana alla letteratura contemporanea, passando per il femminismo e le arti, la strega continua a incarnare il potere del femminile in tutte le sue sfaccettature.

Questo è un solo assaggio del viaggio che intraprenderemo insieme con il laboratorio di libroterapia umanistica Le disobbedienti. Sei pronta a entrare nel cerchio magico anche tu? Se Le disobbedienti non fa per te, puoi scivolare tra le pagine della distopia con Visionarie.

Autore

Alessia Savi

Ciao, sono Alessia. Creo strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Strategie piene di ispirazione e anima, perché al centro ci sei sempre tu, con la tua energia e personalità. Nel rispetto di te. Nel mio lavoro ascolto, faccio domande, scrivo storie digitali. E non solo. Il mio mantra è #essercimeglio. Quando non mi occupo di marketing scrivo romanzi, conduco laboratori di libroterapia, mi lascio travolgere dalla bellezza in qualche museo, corro tra i prati in compagnia di Argo. Ogni storia è basata su una Verità: la nostra verità. Le parole risuonano: facci caso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cerca nel blog

Post Correlati

Qual è il tuo elisir segreto?

Scopri i punti di forza del tuo stile di marketing, diventa riconoscibile per essere indimenticabile. Rispondi al quiz gratuito e riceverai un piano d’azione per creare con gioia e passione un business fiorente.

Fai il quiz

Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.

© 2015-2025 Alessia Savi ▲ Alchimia della Parola, Digital Strategist a Parma e online - Strategie di Comunicazione e Web Marketing per donne freelance | P.IVA 02840860346 | Privacy Policy & Cookie Policy | Dream Team ♥ Web Design Miel Café Design | Foto Giui Russo | Brand Identity & Illustration Officine Oniriche | SEO La Scribacchina | Consulenza legale Veronica Scaletta | Testi – Me medesima
bubble magnifier cross menu chevron-down