Parola d’ordine: libertà.
La formazione è una parte fondamentale della vita da un libera professionista: credo fosse una delle cose che più mancavano quando ero dipendente. L'offerta online (e non) è sempre più ampia e capire quali corsi siano affidabili, quali non portino risultati e quali - semplicemente - non ti offrano ciò di cui hai bisogno non è sempre facile.
Come trovare corsi affidabili, che ti facciano mettere in discussione tutto ciò che credevi di sapere già?
Spesso acquistiamo spinte da una leva emotiva: quella di non essere abbastanza ed è così che investiamo in corsi a poco prezzo, bundle di ebook in inglese, webinar gratuiti di cui ci ripromettiamo di guardare le registrazioni in un secondo momento che non troveremo mai. Lo so perché ci sono passata anch'io, sai? Ora a inizio anno fisso un budget per la formazione (è il 10% del mio fatturato dell'anno precedente) e rifletto sulla mia visione di medio-lungo periodo. Il business plan mi aiuta a sapere quali competenze devo acquisire prima di offrire nuovi servizi o implementare quelli esistenti ed essere più competitiva sul mercato; il business model a sapere con chiarezza quali saranno il posizionamento e il modello di business che voglio raggiungere nel lungo periodo.
Prima di acquistare un corso di formazione, fermati e fatti queste domande.
Parlo di quello che ti serve oggi perché i corsi di formazione sono investimenti e, come tali, devono generare entrate e utili quanto prima. Per non buttare i tuoi soldi devi avere le idee molto chiare su quali siano le lacune che ti impediscono di crescere nel breve periodo.
Ti sei mai chiesta quanti modi ci sono per imparare a fare qualcosa? Io sì e, spesso, faccio lunghe ricerche per capire se ci sono risorse alternative a un comodo corso on demand.
Negli anni ho incontrato eccellenti professionisti che, però, si sono rivelati pessimi insegnanti. Sono quelli che non ci mettono passione quando ti parlano e il loro tono di voce è monocorde e incolore. Sono quelli che ti sembra di guardare un tutorial su YouTube perchè hanno imparato la lezione a memoria, ma anche quelli che parlano in modo troppo complicato e non ti permettono di migliorare perché sei concentrata a non sentirti troppo scema. Sono quelli che parlano troppo veloce e non ti danno il tempo di assimilare le nozioni che ti stanno dando. Sono quelli che non ti ascoltano, che non sono accoglienti, che non ti permettono di entrare in empatia con loro.
Io credo che un bravo formatore, così come un bravo professionista, debba essere generoso e darti gli strumenti per renderti autonoma. Non ha paura della tua competizione perché per lui, migliorare il tuo lavoro, significa rendere migliore anche il suo mondo.
Come ho scelto i miei formatori? Li ho seguiti sui social per un po' di tempo.
Li ho ascoltati nelle stories su Instagram, in qualche speech o video caricato su YouTube, nelle parole scritte. Non li ho cercati nelle recensioni ma nel loro modo di porsi con gli altri, nel donarsi, nel sapersi muovere nel flusso della rete e, in qualche modo, capire se facevano parte di una costola del mio branco.
So che il metodo di apprendimento per me più veloce è quello legato alla parola scritta: leggo, assimilo, sintetizzo, ricordo. A volte però la formazione solitaria non basta, così ho scelto di seguire al massimo 3 corsi all'anno. Come?
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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.