Un business florido con relazioni forti.
Tessere relazioni di valore online e costruire una community attorno al tuo brand non sono la stessa cosa.
Quando invii la newsletter o interagisci con i tuoi follower sui social si crea una relazione biunivoca tra te (e il tuo business) e le singole persone che compongono il tuo pubblico. Siete in due, come sedute al tavolino di una sala da tè, a intrecciare interessi e riflessioni.
In una community, l’atmosfera è più simile a quella che si respira in un salotto. Sei la padrona di casa e accogli i tuoi follower in un luogo arredato come piace a te ma che appartiene anche a loro. Uno spazio in cui possono conoscersi e trascorrere del tempo, divertendosi e magari imparando qualcosa di nuovo.
Cosa puoi avere di diverso con una community?
La community è composta dalle persone più affezionate a te e al tuo brand. Partecipano alle attività che proponi con entusiasmo, fanno il tifo per te, condividono i tuoi stessi valori. All’interno della tua community intrecciano relazioni con gli altri membri perché sentono di appartenere a qualcosa di più grande e vogliono esserci davvero.
Sembra fantastico e lo è.
Però creare una community online richiede tantissime energie e dedizione.
Prima di lanciarti all’avventura dovresti chiederti se è quello che desideri davvero per te e il tuo business. Con la consapevolezza che non ci sono risposte sbagliate e che puoi scegliere liberamente quello che senti più in linea con il tuo modo di essere.
Se la tua risposta è sì, tira fuori il tuo quaderno delle idee.
Una community forte si crea intorno a una visione condivisa del futuro. Le persone che la scelgono ne condividono i valori e si aspettano una grande coerenza da parte di chi le ha invitate a entrare in un mondo nuovo.
I Mercoledì della Mansardina, la community su Facebook creata da Gioia Gottini dedicata ai piccoli business, è un esempio perfetto.
Il gruppo è nato nel 2016, quando il mondo delle donne freelance era molto più solitario. C’erano poche occasioni di conoscersi, fare rete. Gioia ha regalato alle persone uno spazio dove creare collaborazioni e dialogo anziché concorrenza.
Una proposta di valore in cui non tutti si possono riconoscere ma è proprio questo il senso di una community: chi la abita ha qualcosa in comune.
Per iniziare, ragiona sul focus della tua community. Qual è l’argomento principale attorno a cui ruoteranno le conversazioni e le iniziative che proponi?
Potresti ad esempio creare una community per favorire le relazioni tra i tuoi clienti sotto l’egida della tua mission oppure costruire un gruppo di ispirazione e informazione per persone interessate a intraprendere la tua stessa attività.
Il secondo pilastro su cui si fonda una community online è il coinvolgimento del pubblico. Se prometti un’esperienza condivisa, non puoi lasciare che le persone si arrangino da sole ma devi guidarle e partecipare insieme a loro.
In che modo stimolerai anche le persone che di solito amano stare dietro le quinte a uscire dal guscio e godersi tutto quello che hai pensato per loro?
I membri della tua community sono anche le persone che hai scelto di sostenere con il tuo lavoro e la tua offerta. Per non trasformare il tuo spazio online in un canale di promozione hard e soft a scorrimento continuo, prova a combinare le due cose puntando su iniziative di edutainment.
In questo modo puoi soddisfare il bisogno di divertimento e leggerezza del tuo pubblico e al tempo stesso far conoscere meglio il tuo approccio e le tue competenze. E quando proporrai ai membri della tua community una novità, saranno pronte ad accoglierla con entusiasmo.
Laura Calascibetta per esempio è graphic designer e regala alla sua community un bel viaggio nel mondo della grafica attraverso esercizi di co-creazione o l’analisi del lato estetico di film, musicisti o serie TV. Accompagna il tutto con post di approfondimento nel feed, creando una bella sinergia tra le varie parti del suo profilo.
Una volta decise le attività da proporre nella community è il momento di trovare e allestire lo spazio giusto per accogliere chi ti segue fedelmente.
I gruppi Facebook sono stati a lungo la prima scelta per ogni piccolo business che voleva creare una community online ma da qualche tempo le cose sono cambiate.
La copertura dei post sui gruppi è calata drasticamente e l’impostazione della piattaforma fa sì che ci siano davvero troppe distrazioni. Aggiungi che Facebook non offre la possibilità di monetizzare le attività sul gruppo in modo diretto e che tanti utenti hanno abbandonato Facebook a causa delle scelte di gestione e degli scandali sulla manipolazione delle informazioni.
Con questo non voglio dirti che i gruppi Facebook sono morti perché come hai visto anche prima ci sono esempi di community nate sulla piattaforma che continuano a crescere. Però si capisce perché tante persone hanno cercato delle alternative a Facebook, come ho fatto anche io.
Se sei alla ricerca del luogo d’incontro perfetto per la tua community e vuoi esplorare strade diverse, ho cinque opzioni per te.
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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.