La chiave del successo: conoscere la tua cliente ideale.
Lo storytelling per il brand è l’arte di raccontare storie di valore.
Nel marketing e nella comunicazione di business c’è la tendenza a credere che tutto sia storytelling. Basta infarcire un messaggio con un tocco di narrazione intimista e tutto dovrebbe funzionare, nella teoria. In realtà funziona solo quando lo usi al momento e nel modo giusto.
Lo storytelling è fondamentale nella tua strategia perché connette le persone, ti avvicina al tuo pubblico, lo fa immedesimare in una situazione. Una storia diventa tessuto condiviso intorno a un fuoco, dialogo e spunto di riflessione, una trama che si fa ricordare.
Lo storytelling migliora la tua comunicazione online. La rende viva, empatica, emozionale, multidimensionale, trasformativa.
Nelle storie riusciamo a ritrovarci, a sentirci comprese, a gettare uno spiraglio di luce sui nostri lati d’ombra. Quando raccontiamo, questo ci permette di rafforzare il legame tra noi e il nostro pubblico. Quando invece il pubblico siamo noi, attraverso le storie entriamo in relazione con l’universo di altri brand.
Lo storytelling ha il potere del canto delle sirene. Predispone le tue clienti ideali a mettersi in ascolto, a fermarsi con te anziché scorrere in fretta il feed. Attraverso la narrazione, le persone iniziano a conoscere la tua personalità, a percepire come le fai sentire quando hai qualcosa da condividere con ciascuna di loro.
Le storie sono vivide, ricche di sfumature che suscitano emozioni travolgenti e che ci accompagnano anche dopo la fine del racconto. Non è un caso se le persone ricordano una storia 22 volte in più rispetto a un dato oggettivo.
Non solo: lo storytelling scatena reazioni che inducono il corpo a produrre ossitocina, l’ormone della felicità. Sarà per questo motivo che ci sentiamo così bene quando ci tuffiamo tra le pagine di un nuovo romanzo o guardiamo la nostra serie TV preferita? Io credo di sì.
Se sei un’introversa e la vendita è il tuo Tallone d’Achille, raccontare il tuo brand ti permette di avere una comunicazione meno invasiva, di non sentirti un’intrusa nella vita delle tue clienti ideali, e di invitarle nella tua con naturalezza.
Fare personal storytelling come freelance è condividere informazioni utili e ispirazioni sotto forma di storie. È raccontare di ciò che mantiene vivo il tuo brand, dei valori che ti guidano, di ciò che motiva la cliente ideale e di come lavorare insieme potrà cambiare la sua vita e anche la tua.
Lo storytelling nella comunicazione di brand riguarda sempre le tue clienti ideali e le loro storie. A volte la protagonista puoi essere tu ma la morale della favola è sempre offrire qualcosa di prezioso a loro.
Per usare lo storytelling in modo efficace online, prendi a prestito gli schemi della scrittura creativa, le strutture che sostengono le storie che hai divorato leggendo fino a notte fonda.
Una storia ha un inizio, un punto conflitto e una risoluzione. Sempre.
Hai presente quei film senza capo né coda, quelli che arrivati a metà non sai più che cosa stai guardando? Quello è l’effetto che vuoi assolutamente evitare. Una storia porta da un punto A ad un punto B attraverso momenti chiave riconoscibili che il pubblico può capire facilmente. Semplifica concetti astratti e complessi per permettere a chi ascolta di immergersi anziché restare a guardare confuso.
Che cosa invece NON è storytelling?
Lo storytelling ti aiuta ad aumentare la fiducia verso il tuo brand e la percezione che tu sia una persona reale, autentica nella tua comunicazione.
La comunicazione digitale è frammentata, asincrona, distribuita tra mille contenuti in cui tu, proprio tu, vuoi farti notare dalle clienti ideali per iniziare con loro una nuova storia. Creare una narrazione di brand immersiva con lo storytelling come legante è tracciare un sentiero che unisce il tutto.
Come puoi lasciarti ispirare dalle storie che lasciano senza fiato?
Il tuo brand ha già mille storie, lo sapevi?
Per portare lo storytelling nella tua strategia di comunicazione non devi aspettare di trovare una storia grandiosa dal finale sconvolgente. Una narrazione di brand autentica è fatta anche di piccoli passi, di inciampi, di capriole.
Puoi raccontare la storia del tuo brand, le storie delle tue clienti o anche le storie di altre professioniste invitandole per una diretta o un guest post. Le storie di vita ordinaria stimolano la riflessione, ci fanno crescere e ci fanno anche sentire meno sole perché raccontano di qualcosa che in fondo riguarda anche noi. Ci fanno sentire parte di un gruppo.
Puoi aiutare le persone a imparare qualcosa di nuovo, con il tuo stile. Puoi portarle dietro le quinte del tuo lavoro per parlare di processo creativo o di produzione. Oppure creare dei case study per fare luce su una difficoltà comune delle clienti e come la potete risolvere insieme.
Parlare di noi, di ciò che siamo nel lavoro, significa farci identificare come professioniste con valori definiti, un'etica salda, un cuor di leone che trema davanti al successo e all'insuccesso, un passato a cui guardare con fierezza.
Se hai un business online, devi essere online e questo vuol dire anche raccontare qualcosa di te oltre a quello che vendi. Perché l’empatia nasce dalla condivisione di quello che ci rende individui con le nostre esperienze, i punti di vista, le prese di posizione.
Questo è il dictat che abbiamo accettato ma il problema per tante freelance è che non sanno come stare online.
Cosa raccontiamo? Cosa vogliamo trasmettere di noi, della nostra attività? Cosa si percepisce all’esterno? Sarà giusto?
Le parole hanno sempre un peso, le immagini anche. Condivisione si trasforma nel sinonimo di ansia e si annaspa in un mare di incertezza. Ci si sente come al primo appuntamento: nervose, imbarazzate e con il terrore di fare mille figuracce una dietro l’altra.
Essere online significa accettare quei dubbi perché non c’è una risposta giusta. Il confine nel personal storytelling lo tracci tu, in base ai tuoi valori e al tuo modo di essere.
I contenuti personali rafforzano la relazione con il pubblico perché dentro hanno l’anima e l’essenza. Parlano di ciò che ci nutre ma anche del modo in cui viviamo i nostri valori, delle passioni che ci rendono chi siamo.
Guarda il vlog di The Unexpected Gipsy. Nel suo personal storytelling c’è un mix di vita quotidiana, ispirazioni e dietro le quinte del suo processo creativo. A volte condivide riflessioni che nascono dal privato ma sceglie consapevolmente di non trattare temi che per lei appartengono alla sfera più intima.
Personale e privato non sono sinonimi ma nel digitale il limite è sfumato: dove si spinge la tua riservatezza? Online possiamo condividere tutto, ma la domanda che dobbiamo porci è se ciò che stiamo per condividere interessa a chi ci segue.
Qualsiasi cosa scegliamo di condividere, qualsiasi strumento scegliamo di adottare chiediamoci sempre se stiamo generando valore. Anche l'ispirazione e la leggerezza lo sono.
L’arma migliore dello storytelling è mostrare, non raccontare come direbbe Stephen King. Impara a far emergere la tua storia dai dettagli e a evocare sensazioni che restano.
La tua storia può essere narrata con linguaggi diversi: testi e video, audio e immagini, grafiche. Allenati a raccontare la storia migliore che hai sperimentando con modalità e stili differenti fino a trovare la tua cifra stilistica.
Dai un’occhiata al profilo Pinterest di Eos Koch. Basta uno sguardo per essere immerse in un’atmosfera definita perché ogni elemento richiama ordine, calma, focus. Anche questo è storytelling.
Per iniziare, immagina di voler scrivere un post o una newsletter per il tuo pubblico più affezionato. Rispondi a queste domande:
Ricorda sempre che la morale della favola non è per te ma per chi ascolta. Qual è il messaggio che vuoi lasciare e far risuonare dentro di loro?
Racconta la tua storia: oggi non puoi farne a meno.
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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.