5 modi per creare contenuti ricchi di personalità.
Una delle domande che mi capita più spesso di affrontare, è proprio questa: ho un mondo dentro, come faccio a portarlo nella mia comunicazione senza creare confusione?
In un corso tenuto da Seth Godin, ricordo che disse una cosa che per me fu rivelatrice:
“le persone comprano da altre persone, quindi è inutile avere 3 siti internet diversi, mille account social e cose simili. Prendete nome e cognome e mettete tutto sotto quel cappello. Alla fine, le persone comprano da voi perché siete voi. E se sono le persone giuste, compreranno da voi tutto quello che proporrete.”
Pensi che ci sia spazio per tutta te stessa online? Come ti sentiresti, se ti dicessi che puoi farlo e rafforzare così la tua brand strategy?
Pensiamo spesso di dover rinunciare a qualcosa, ridurre e compattare la nostra identità. Ci domandiamo anche molto spesso cosa è professionale, cosa può elevare la nostra autorevolezza e cosa, invece, potrebbe scalfirla.
È del tutto normale credere che le nostre sfumature non possano coesistere all’interno del nostro brand. Solo che, molto spesso, è una percezione interiore, una complessità che vediamo solo noi e che, invece, per il nostro pubblico sono piccoli dettagli che ci permettono di essere uniche e riconoscibili. Caratteristiche che ci permettono di farlo restare con noi per un lungo periodo.
Specialmente su canali come Instagram, è facile incappare nella frase “un profilo verticale cresce più velocemente” e in parte è vero, perché educa l’algoritmo a capire di cosa parliamo. Se io avessi un account che parla esclusivamente di strategia di marketing su Instagram l’algoritmo saprebbe come catalogarmi. Ma a me non piacciono le etichette.
Quali sono i limiti di una comunicazione verticale, monotematica e con contenuti prettamente informativi?
Ti faccio un esempio prendendo un settimanale che – forse – conoscerai: The New Yorker. A differenza dei settimanali italiani, è una testata che non ha mai ceduto il passo e che ha sempre avuto chiara la propria identità giornalistica. Il suo target è di fascia alta, offre la lista degli spettacoli teatrali, cartoons di alto livello – chi non ha ricondiviso una delle loro vignette almeno una volta su Instagram? -, brevi antologie poetiche e articoli anche molto corposi, che hanno bisogno di tempi lunghi per essere preparati (parliamo di mesi, che per la stampa oggi significa quasi un suicidio editoriale). Il The New Yorker ha costi altissimi di produzione e resta in vita perché, in realtà, si rivolge a un mercato mondiale di anglofoni, non solo al pubblico degli Stati Uniti.
Quello che ci insegna il The New Yorker è la ricerca di una voce chiara, definita, forte. Una voce che serve un pubblico che ci siamo scelte, non chiunque.
Una voce – un’identità – che non scende a compromessi e accetta il rischio di tempi diversi da quelli imposti dal mercato. Qui dovremmo addentrarci un po’ troppo nella storia del giornalismo, specie italiano, ma magari lo faremo con una puntata di Connessioni, che ne dici?
Quello che è significativo, per te oggi, è pensare al tuo brand in questo modo: a un’identità che sia solida, inossidabile, inscalfibile.
Fai scelte allineate a te, al tuo sentire, alla tua visione del mondo e a quella che hai per il tuo futuro. Anche se ti sembrano un gioco d’azzardo, ascolta più di tutto te stessa e le risposte che cerchi dentro di te.
Quindi, prova a pensare a una rivista che ami alla follia e domandati cosa ami, quali rubriche preferisci, quali emozioni suscita in te la lettura. Annota tutto quanto e poi domandati se ci sono similitudini con la tua comunicazione oppure no.
Gli elementi che rendono chiara la tua identità e quella di qualsiasi rivista sono:
Ora, è il momento di passare al gioco vero e proprio e immaginare la tua strategia di comunicazione come una rivista. Ogni rivista ha una redazione: nel tuo business, probabilmente ci sei solo tu a dirigere l’intera comunicazione. Che è anche il tuo punto di forza: perché quando sei tu a occuparti della tua comunicazione in prima persona ci sei con tutta te stessa, con la tua energia, la passione per il tuo lavoro e l’amore per le tue clienti.
Resta fedele al tuo brand e al tuo core business. Gli argomenti correlati in modo diretto e chiaro ai tuoi servizi sono il cuore della tua strategia. Quanto spazio hanno nella tua comunicazione? È uno spazio sufficiente? Dove vengono pubblicati e con quale frequenza? Gli argomenti di core business dovrebbero essere 4-5 al massimo, e sono quelli che dovresti trattare regolarmente nella tua comunicazione perché mantengono l’attenzione sulla tua offerta principale.
Proviamo a pensare ora a quali elementi – o rubriche – aggiungere alla tua comunicazione. Anche in questo caso, non devi riversare tutto nella tua comunicazione, ma solo ciò che può rafforzare l’unicità del tuo brand. In poche parole, ciò che è in linea con il tuo marchio. Pensiamo ancora al The New Yorker: ha una serie di contributor diversi e temi differenti ma resta sempre The New Yorker. Non ci trovi qualcosa che stona, che non è in linea con la sua identità o che ti fa storcere il naso. Tutto è coerente, in linea con il brand, ma variegato. Ciò che tiene insieme la tua comunicazione sei tu. Eppure, ci sono cose che possono essere un rafforzativo del tuo brand e altre no.
Dove trovare questi argomenti che possono illuminare la tua comunicazione e darle nuova vitalità?
Questi argomenti sono proprio come le rubriche della tua rivista preferita: ti aspetti di trovarli lì. Pensa a un massimo di 3 argomenti collaterali al tuo brand che possano arricchire la tua comunicazione di nuove sfumature. E scegli in che modo distribuirli sui tuoi canali.
In pratica, ecco cosa puoi fare.
Proviamo a usare la mia strategia come esempio per farti comprendere meglio come puoi lavorare sulla tua.
Come vedi, non ho inventato nulla. Non ho bisogno di inventare nulla, perché ho tutto ciò che occorre davanti ai miei occhi:
Mi sono messa in ascolto, ho scavato cercando le storie migliori da raccontare, quelle che possono creare una relazione con il mio pubblico. Quelle che trovano un terreno fertile di dialogo e di ascolto reciproci. E puoi farlo anche tu.
Presto riapriranno le porte di Incanto e potrai decidere se è il percorso adatto a te e alla trasformazione che cerchi per la tua strategia di brand e marketing. Nel frattempo, puoi lavorare in autonomia con Citrinitas, il workbook che ho creato apposta per te per rendere la tua strategia di comunicazione sostenibile.
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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.