Crea un marketing indimenticabile con l’aiuto degli archetipi.
“Tutto si trasforma, niente si distrugge”.
Ce lo raccontiamo spesso, ma poi la tendenza è quella di tagliare i ponti con il passato, specie quando il passato ci va stretto, ci ha – in qualche modo – tradito e consegnato al futuro in modo poco piacevole.
Per me, credere nella trasformazione, è un atto di fiducia.
Una di quelle cose che, a chi è particolarmente propenso all’intellettualizzazione o alla spiritualità imparata sui libri, sembra una cosa semplice.
“Cambia i tuoi pensieri.
Non sei le tue emozioni.
Non sei il tuo corpo.”
Nella mia visione spirituale, sono esattamente tutte queste cose.
Sono il corpo che mi sostiene e con il quale solco ogni giorno questa Terra.
Sono i pensieri che condivido, che tengo per me, che fanno scivolare dalle dita fiumi di inchiostro. Sono pensieri che ho creato io o che mi sono stati indotti, ma sono anche quello che penso.
Sono le mie emozioni, perché le vivo in prima persona, le sento, sono ciò che mi rende viva, sensibile e attenta al mondo che mi circonda.
Ma sono anche altro, da tutto questo.
Sono tutte queste cose e anche qualcosa che le trascende.
Quel riconoscimento del Piccolo Sé nel Grande Tutto.
Serve passare per il corpo e la materia per andare oltre tutto questo.
Essere nella fiducia è l’abbandono intimo con tutto ciò che è. Questo ci rende più veloci nelle azioni anche pratiche, avviene quando la pelle diventa aderente alla vita. È quello che nel tantra viene definito Spanda, il movimento di espansione e contrazione che ci porta a danzare nella vita.
Ogni giorno.
Credo che una pandemia mondiale, una serie incalcolabile di instabilità sociali e politiche, ci abbiano messo alla prova. O, per meglio dire, ci abbiano dato una grande opportunità di guardarci dentro e riscoprirci, riprenderci parti di noi perché – se è vero che la Morte è la paura che racchiude tutte le altre, piccole paure quotidiane – è altrettanto vero che la trasformazione avviene nei momenti in cui siamo chiamati, in qualche modo, all’azione.
Lo vedo con le mie clienti, con le amiche che – in quest’ultimo periodo – stanno affrontando rebranding, cambiamenti epocali di vita o di business. È come se lo stato di allerta esterno ci abbia dato una scossa, come se fosse suonata una sveglia invisibile e ci avesse detto “Ehi, vuoi fare sul serio oppure no?”
Come si cresce non lo so, perché è un processo naturale che non ha regole prestabilite.
Ci sono gli scatti di crescita, poi ci si ferma per chissà quanto tempo, poi si accelera.
C'è invece chi cresce un centimetro alla volta, un giorno dopo l'altro e chi fa da zero a cento in pochissimo tempo.
Io non ho ancora capito, come cresco.
Però posso dire che quello che ho imparato è che la crescita coinvolge tutti i sensi, corpo, mente e anima. E che quando cresci non ti prendi cura solo di un pezzo di te, ma di tutta te stessa.
Del corpo, che ti sostiene ogni giorno in questo mondo fatto di materia densissima.
Della mente, che ti permette la presenza a te stessa, alle tue emozioni e ai tuoi desideri.
Dell'anima, che non ti fa perdere negli altri e ti aiuta a coltivare il tuo fuoco interiore.
Quello che so è che solo così si cresce davvero.
Con un sacco di fatica, di momenti bui che qui non vediamo, di domande e dubbi che ci assillano per mesi, di un sacco di paure e vulnerabilità.
Si cresce da sole, ma anche con il sostegno esterno.
Quando siamo troppo stanche, o troppo chiuse nei nostri meccanismi, per vederci davvero abbiamo bisogno che qualcuno, con amore e compassione, ci accompagni per un tratto di strada.
È così che sugli occhi arrivano palpebre nuove e riposate, iridi fresche con cui guardare il mondo, mani che stringono con sicurezza, piedi radicati al terreno, l'ardore di chi, semplicemente, ha imparato ad amarsi.
Con questo non dico che quel risultato resti scolpito nella pietra.
Ma è lì.
E se l'abbiamo raggiunto una volta, possiamo farlo di nuovo. Ancora e ancora. Ogni volta che è il nostro tempo di evolvere.
Non saprei bene da dove partire a raccontare questo processo, perché ci sono storie che sono un costante mutamento e afferrarne un punto di inizio e uno di fine pare impossibile.
Quello che so è che ogni business si evolve e cresce insieme a noi.
Quando un business resta troppo uguale a sé stesso, credo ci si debba domandare:
In ogni caso, quando un business si sedimenta e si ripete di continuo, rischia di essere facilmente replicabile da altri, almeno in superficie. E, un business che si ripiega in sé stesso, difficilmente cresce e tende i rami verso il cielo, verso nuove gemme e fiori sfacciati da mostrare in primavera.
Con questo non sto dicendo che un business che funziona debba per forza cambiare. Dico solo che un business dovrebbe crescere in senso di maturazione, non necessariamente in termini di fatturato. Mi piace pensare al business come una manifestazione di chi siamo, una delle tante possibilità di metterci a servizio nel modo migliore possibile per la comunità e il nostro pianeta. Cresciamo in modo naturale, anche se spesso a passi così impercettibili da pensare di essere sempre uguali a noi stesse, mai trasformate. Forse perché la società ci fa credere che debbano esserci grandi epifanie sulla via di Damasco per poter dire che siamo sempre noi, ma una versione aggiornata di quelle di un po’ di tempo fa.
Nel ciclo di ogni anno, inseguendo le stagioni – o vivendole con consapevolezza – ciò che accade è che ci spogliamo, restiamo nella nostra grotta, mettiamo radici nuove sottoterra, rifioriamo e diamo frutti a ogni estate. Prima di tornare a riposare, come semi.
Le stagioni sono maestre di vita, perché ci rimandano una fotografia in divenire di ciò che accade dentro di noi.
E così, il business, stagione dopo stagione, mette nuove foglie.
Acquisisce uno sguardo nuovo, nuovi strumenti, nuove consapevolezze.
Se ciò non accade, forse non ce ne stiamo accorgendo.
Forse, siamo troppo impegnate nel raggiungere traguardi, lavorare nella sicurezza di ciò che conosciamo, immerse in to do list senza fine che ci lasciano poco spazio per immaginarci con nuove vesti.
Che cos’è cambiato per me?
Ho lavorato molto su me stessa, ho cercato nuove risposte, ho guardato un sacco di paure in faccia ricordandomi ogni volta che la paura fa parte della nostra vita e che coraggio significa scegliere di agire nonostante tutto anziché far agire la paura stessa.
Così, durante il mio retreat dello scorso ottobre, ho messo insieme i pezzi di tutto ciò che – nell’ultimo anno – aveva iniziato a girarmi per la testa, sino a farmela girare per il troppo ronzio.
Manca poco al lancio del mio nuovo sito web.
E io non vedo l’ora di mostrarti il mio nuovo spazio online.
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Stanno per arrivare spoiler a catinelle (e regali) per le mie lettrici più fedeli.
Crea un marketing indimenticabile con l’aiuto degli archetipi.
È il 2001 quando l'Occidente subisce una virata senza precedenti. Ed è il 2001 quando due poco più che diciottenni del New Jersey decidono di fondare una band musicale.
La brand strategy per risplendere online.
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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.