Parola d’ordine: struttura.
Se n'è andato anche il mio settimo anno di partita IVA. Mi sono presa un po' di tempo, prima di queste settimane offline, per condividere con te alcune cose che il marketing, il business e la comunicazione mi hanno insegnato questi anni da freelance prima, da solopreneur poi.
Ognuno ha una propria definizione e idea di successo, una propria ambizione personale. Spesso ci ritroviamo a inseguire quelle degli altri e per me, è stato importante prendermi molto tempo per restare da sola, in silenzio, lontano dalle voci esterne per riscoprire quali fossero, per me, queste definizioni. Può sembrare un processo semplice, ma la verità è che siamo permeate di narrazioni legate alla performance, alla produttività, al sentirci rappresentate da un numero. Se ci pensi, è da quando iniziamo la scuola che siamo valutate attraverso un voto, persino in condotta. Hai notato anche tu che tendiamo a raccontarci attraverso quello che facciamo anziché ciò che amiamo, ciò che siamo? Per raccontare che siamo davvero brave, mettiamo dei numeri. Quello di clienti, di vendite, di fatturato. Un numero alto per dare credito al nostro valore. Viviamo in una società che non premia il riposo, che non sostiene il benessere psico-fisico e l'accessibilità ai ritmi naturali del corpo, dell'essere umano. Lasciare andare il senso di "non fare abbastanza" (e quindi di essere abbastanza) è un processo lungo, lento, delicatissimo, straniante. In questo percorso, mi ha aiutata la terapia, che mi ha permesso di capire quali fossero tutte quelle voci che mi impedivano di vedere il mio valore a prescindere da ciò che faccio e produco. E questo mi ha permesso anche di capire quale fosse la mia idea di successo, che non ha nulla a che fare con ciò che chiede - vorrebbe - la società: speech a eventi da 500 persone, una vita a spasso per il mondo, un TEDX motivazionale sul curriculum, clienti con nomi altisonanti. La mia idea di successo si misura in livelli di felicità. Vivere in una casa accogliente, specchio della mia personalità. Avere un business che mi permette di avere un impatto positivo sulla vita delle mie clienti e, di conseguenza, sulla società in cui vivo. Crescere insieme a lui, a loro, e sentirmi realizzata per tutto ciò che porto nel mondo. Avere tempo per tutto ciò che non è lavoro, senza sensi di colpa, sottrazioni, mancanze, coperte troppo corte che, comunque le tiri, restano fuori i piedi o le spalle.
Ho imparato a investire in modo saggio il mio denaro, cercando di arricchire il mio patrimonio, delegando attività che portassero benefici nel lungo periodo (e non solo nel breve). Nel 2024 ho acquistato il mio appartamento, facendo fronte a una spesa consistente e a mille paure. Il motivo, è che rispetto a un affitto, l'acquisto della casa di proprietà mi avrebbe permesso di incrementare il mio patrimonio. Un investimento prezioso, insomma. Conosco bene il mio archetipo Amante che adora circondarsi di cose belle e trae piacere nell'immediatezza, per cui presto molta attenzione a ciò che accade in fase di acquisto per non cedere all'impulso del mio archetipo più godereccio. E sono molto scrupolosa nel tenere traccia delle uscite per non sforare sul mio budget. Per lavorare sul concetto di patrimonio e capirne un po' di più di finanza, ti consiglio il libro di Pecuniami: Signore, è ora di contare.
Ho messo via il senso di colpa e ho iniziato a darmi le giuste priorità nel business, che poi sono priorità che supportano la visione di buona vita che voglio creare per me. La visione è sempre un passo importante, su cui ciclicamente ritorno per fare il punto della situazione durante la mia revisione si marketing semestrale. E, a differenza di quanto si possa pensare, la visione non è costellata di obiettivi e di traguardi (altrimenti, torniamo a quella performance di cui parlavamo poco fa) ma invece è costituita da un'atmosfera particolare. Da valori, modi d'essere e di fare esperienza, di un'aura che avvolge tutto ciò che costruiremo negli anni. Se ci pensi, è molto diverso aderire a una visione che può essere creata giorno dopo giorno grazie a come vogliamo sentirci, anziché basata su obiettivi materiali. Una visione basata sull'essere e non sul fare ci fa sentire appagate, ricche, piene di gioia anche quando un obiettivo non lo raggiungiamo. E questo fa un'enorme differenza sul tipo di vita che desideriamo costruire per noi e per gli altri. Per lavorare sulla tua visione di freelance c'è questo articolo che ti aspetta.
Porre confini sani e saggi significa sapere "quando è abbastanza", in equilibrio per noi. Senza scivolare nell'eccesso dell'inedia o della performance sfrenata. Ho capito che l'equilibrio mi fa sentire nel posto giusto, al momento giusto, senza eccedere nel troppo, o troppo poco. Il cliente non ha sempre ragione. Stabilisci confini chiari, delimita gli spazi condivisi e di comunicazione. I confini nel business sono fatti di:
Magari all'inizio il senso di colpa si farà sentire, ma quando capirai che quei momenti sono preziosi per rigenerarti, tornare a essere brillante nella tua creatività, ispirata e ricca di energia, ringrazierai te stessa per questa scelta. Nel 2024, dopo due traslochi, mi sono goduta sia agosto che dicembre come mesi di ozio totale. Sono i miei due mesi di chiusura ufficiali già da tempo, ma per la prima volta sono riuscita a staccare davvero la spina senza sensi di colpa, godendomi la pace e la quiete domestica senza riempire il tempo di attività, persone, viaggi, formazione. Mi piace la parola "rest" in inglese, perché ha mille sfumature. Riposare, stare. Che, se ci pensi, anche in italiano a un'accezione bellissima: recuperare le forze, dormire, rilassarsi con ciò che ci piace. Riposare deriva da "re-pausare", ovvero "pausare", cessare, fermarsi. Posare, dal greco "ricreare". Impara a prendere le pause giuste per nutrire il tuo business.
Ho una rete di amicizie vicine e lontane che mi supportano, con cui condividere una visione di mondo e valori. Ci intersechiamo a meraviglia e, ogni volta, sappiamo di essere sulla strada giusta per essere il cambiamento che vogliamo vedere (e portare) nel mondo. All'inizio del mio business, quando una rete non l'avevo, avevo anche una paura terribile di sbagliare, di non farcela, di perdermi. Iscrivermi a percorsi di gruppo, in cui poter condividere il mio cammino con altre professioniste è stato per me fondamentale. Questo è anche lo scopo con cui ho creato Slow Marketing Society: un luogo in cui, prima di tutto, sostenersi e riflettere insieme.
Ho imparato a vivere al mio ritmo, onorando la mia natura e la mia energia. Durante la giornata e durante l'arco dell'anno, accettando la ciclicità e il moto ondulatorio che cavalca ogni spicchio di ruota. Per esempio, non ho un orario di sveglia fissa, perché il mio risveglio mattutino varia a seconda del periodo in cui mi trovo. Inizio sempre a lavorare dopo pranzo, verso le 14, e questo mi permette di prendermi la mattina per godermi la lentezza dell'inverno, l'energia creativa dell'estate, la voglia di muovermi o di godermi un libro, il tempo di cura della pratica spirituale e quello della scrittura che, dal primo gennaio, sto integrando nella mia routine quotidiana per riportare un grande amore nella mia vita. Lavoro per la maggior parte dell'anno 4 ore al giorno, dalle 14 alle 18, ma ci sono periodi più intensi dove mi concedo qualche straordinario. Avendo però un'attività molto morbida, anche gli straordinari non sono mai faticosi. Arrivare a questi ritmi è stato un processo lento e costante. Aggiustare con pazienza la mia organizzazione, ascoltare in modo profondo quello che il corpo mi chiedeva, accettare che la mia creatività sia all'apice nelle ore del pomeriggio e dare il massimo proprio in quel momento in cui la mia energia vitale è allo zenit. Significa fare scelte controcorrente per ritrovarsi nella pienezza di giornate che fluiscono senza sforzo alcuno. Perché al centro, ci siamo noi. Monitora i tuoi livelli di stanchezza e quelli di energia più spiccata. Annota periodi dell'anno in cui sei più estroversa e quelli che richiedono estroversione. E poi, riprogramma il tuo lavoro sulla base di ciò che scopri.
Non aver paura di mettersi in gioco: tutti stiamo esplorando, sperimentando, provando a trovare la strada giusta per noi. Niente è irreparabile o irrecuperabile. Non avere paura nemmeno di metterti in discussione: il cambiamento fa parte della vita. Nel 2024 ho tenuto il mio primo laboratorio di libroterapia in presenza, a Bologna. Kama è stata un'esperienza straordinaria, che mi ha arricchita, mi ha permesso di esplorarmi e scoprirmi in una veste completamente nuova. Kama, nel nuovo anno, sarà un percorso di un mese dedicato all'esplorazione creativa grazie alla lettura, ma dal vivo ci vedremo ancora. Uscire dalla comfort zone fa bene, ci aiuta a scoprire risorse che, altrimenti, non scopriremmo mai di avere nel nostro straordinario bagaglio degli attrezzi. La vita non deve essere una sfida giocata perennemente sull'orlo del precipizio: possiamo scegliere quando tuffarci e per quale motivo desideriamo farlo. La motivazione fa la differenza, non la paura. E io, Kama, desideravo moltissimo portarlo nel mondo, dal vivo, guardandoci negli occhi e stringendoci le mani. Dopotutto, il desiderio cammina sempre accanto alla paura.
Ho capito che trasformare e innovare è sempre più saggio che distruggere. E che conoscere i propri archetipi offre potenziale infinito allo sviluppo del business. Quando, lavorando su me stessa, ho capito che ascoltando i punti di forza dei miei archetipi avrei potuto trasformare in modo radicale il mio modo di lavorare, ho ricalibrato il mio modello di business. Questo è anche il motivo per cui l'archetypal branding è il cuore pulsante di Incanto: per portare questo straordinario strumento di indagine nella vita delle mie clienti, perché possano agire nel loro pieno potere, non farsi agire. Ho scoperto che lavoro molto bene in deep work e nel flusso costante di informazioni, per questo a poco a poco ho migliorato la mia offerta per fare in modo che la parte consulenziale individuale fosse anche quella principale, su cui basare tutta la mia attività. Sono infatti una di quelle persone che non si stanca mai né durante i mentoring di gruppo né durante le sessioni individuali. Scoprire in quale modo lavoriamo meglio, quale sia il ritmo di lavoro più sostenibile per noi, ci permette di ottimizzare le risorse e ci porta ad avere un business più florido e prospero senza fatica. Allineate a noi stesse e al nostro modo d'essere.
Quando qualcosa non fa più per me, ho imparato a lasciarla andare ringraziando. E ho imparato che, quando le cose non le lasci tu, sono loro a lasciare te. Quest'anno ho annullato il lancio autunnale di Incanto per tre motivi.
Qualità è meglio di quantità. Ho lasciato perdere tutti i canali di comunicazione che non posso presidiare perché non ho tempo o energie sufficienti per dargli la giusta cura, attenzione, amore. Non devi essere ovunque: i tuoi canali proprietari e un canale social su cui costruire le tue relazioni sono più che sufficienti, oggi. Adotta una filosofia sostenibile per i tuoi canali social. Sto lasciando andare anche molti tool che non utilizzavo o che non mi permettevano di organizzarmi al meglio. Dopo una prova piuttosto fallimentare con Notion, ho deciso di spostare la gestione dell'organizzazione del mio lavoro su due strumenti: fogli di GoogleDrive e agende cartacee!
Ho scelto di condividere bellezza, gentilezza e leggerezza. La vita è troppo breve per passare il tempo a lamentarci sui social di ciò che non va. Preferisco condividere ciò che mi tiene accesa, di cui ho desiderio di parlare. Inserire nella mia comunicazione anche contenuti personali, non solo di business, ha reso il mio brand umano, relazionale, empatico. Così come il marketing dovrebbe essere. In questo modo, per altro, utilizzo i social media solo per lavoro e non per svago. Un altro confine netto per non cadere nella trappola dell'utilizzo eccessivo della tecnologia.
Le parole creano la realtà in cui viviamo e la nostra storia personale: ho imparato che l'uso dei social media è una responsabilità profonda, a cui non possiamo sottrarci e che determina la percezione di noi, del mondo e di come lo abitiamo. Ho imparato che l'autenticità e l'integrità sono gli unici modi che conosco perché un business possa prosperare. E che l'ascolto degli altri permette di essere sempre più efficaci nella direzione e nell'impatto che desideriamo avere con la nostra attività. Ed è quello che faccio con le mie clienti: aiutarle a essere responsabili, allineate e integre nella propria comunicazione.
Un'azione al giorno è meglio del non muoversi mai. Seminare oggi, per raccogliere domani. Costanza, coerenza e umanità: sono le caratteristiche di una strategia sostenibile ed efficace. Uniti a integrità e autenticità. Fai una lista di tutte le cose che puoi fare per il tuo marketing e, ogni giorno, pescane una e mettila in pratica.
Il mio modello di business prevede 3 lanci all'anno: uno per i laboratori di libroterapia e due per i percorsi di gruppo, che aprono una sola volta all'anno. Questo significa sostenibilità per me, senza essere sotto pressione costante con lanci ogni mese o ogni trimestre, e significa per le mie clienti potersi organizzare per lavorare con me in diverse modalità. Avere un business plan sostenibile passa soprattutto attraverso la creazione di una strategia di lancio che non influisca in modo negativo sul nostro benessere, ma che sia orientata ad avere la nostra cifra stilistica e un impatto sul nostro pubblico di lungo periodo.
Mi piace trasformare, innovare, riallineare a me il mio business anno dopo anno. Nel 2024 ho ottimizzato i miei servizi, adattandoli a quelli che ritengo i nuovi bisogni del mercato e del mio pubblico. Mi sono messa in ascolto delle mie clienti, del loro ritmo di lavoro ideale. Mi sono chiesta:
E così, ecco come ho trasformato e arricchito il mio modello di business.
E così:
Spero che la mia esperienza possa essere di ispirazione anche per te per (ri)costruire il business dei tuoi sogni.
Scopri i punti di forza del tuo stile di marketing, diventa riconoscibile per essere indimenticabile. Rispondi al quiz gratuito e riceverai un piano d’azione per creare con gioia e passione un business fiorente.
Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.