Parola d’ordine: struttura.
Nel marketing oggi non basta parlare dei prodotti e dei servizi. La comunicazione di brand si anima con storie, emozioni ed esperienze che generano interesse e fiducia nel pubblico.
Lo storytellingè il mezzo per coinvolgere la cliente ideale nella comunicazione di brand, catturando l’attenzione e creando empatia. Ogni blog post, video o podcast è una scena che insieme a tutte le altre forma un immenso romanzo in cui si intrecciano la tua storia e la storia delle clienti ideali in un continuum tra passato e futuro.
I contenuti sono il veicolo per trasmettere il tuo messaggio e creare una relazione sempre più forte con le persone che vuoi raggiungere. Quando ti racconti in modo autentico, le parole e le immagini entrano in risonanza con il mondo interiore della cliente ideale, che viene proiettata in uno spazio magico in cui siete più vicine.
Se sogni di avere un brand indimenticabile, allenati a raccontare storie emozionanti e infuse di personalità con l’aiuto degli archetipi che sostengono la tua visione.
La parola archetipo significa letteralmente prima forma o primo modello e indica la struttura originale di un’opera o di un concetto.
In psicologia assume un significato particolare con il lavoro di Carl Gustav Jung, che definisce archetipi le forme-pensiero inconsce che esprimono i nostri modelli di comportamento fondamentali.
Gli archetipi affiorano nei miti, nelle fiabe, nei sogni. Le divinità dei pantheon politeisti erano incarnazioni di archetipi.
Anche nelle storie troviamo archetipi letterari che corrispondono a personaggi, situazioni di conflitto o scenari che ritornano nei racconti di tutte le culture e che ogni autore veste in modo diverso ma riconoscibile nella sua struttura.
Lo stereotipo è un’idea precostruita e semplicistica che viene riproposta sempre uguale senza filtro critico, perché corrisponde a un qualche standard. Come i mille romanzi rosa che ripropongono la stessa trama cambiando solo gli abiti dei protagonisti.
Gli archetipi invece sono strutture di pensiero o di narrazione che conosciamo già perché appartengono all’inconscio collettivo. Sono concetti compressi che poi si esprimono nelle persone e nelle situazioni con molte sfaccettature.
Tutti amano una storia ben raccontata. Soprattutto se quella storia risuona dentro di noi perché ci riguarda. Conosci i desideri e i bisogni della cliente ideale? Parti da lì e crea una narrazione coinvolgente per lei.
Lavorare in un’ottica di storytelling vuol dire attingere alle storie che ti appartengono e ti circondano. La tua storia personale e la tua evoluzione ma anche la storia delle tue clienti e di come cambia la loro vita lavorando con te.
Quando crei i tuoi contenuti pensa a che tipo di storia vuoi raccontare, al messaggio che vuoi trasmettere. Rifletti sui personaggi, sull’ambiente che li circonda: è nel presente, nel passato, nel futuro? Quali situazioni o scenari o personaggi possono aiutarti a portare la cliente ideale dentro la scena?
Lavorare con gli archetipi letterari come il viaggio dell’eroina o le fiabe ti aiuterà a tessere una trama avvincente. Se unisci elementi visivi in linea con la narrazione e coordinati alla tua identità visiva creerai un’atmosfera davvero irresistibile, in cui la cliente ideale avrà voglia di tuffarsi.
Per lavorare con gli archetipi letterari in ottica di branding c’è bisogno di un po’ di astrazione ma puoi trovare spunti interessanti per costruire un immaginario visivo unico che rappresenta il tuo mondo.
Per lo stile narrativo e le scelte comunicative puoi farti guidare dagli archetipi di brand, scoprendo quali sono i tratti che si manifestano con più forza nella tua visione.
Nel 2001, Margaret Mark e Carol Pearson pubblicano un libro famosissimo in cui esplorano le caratteristiche di 12 archetipi (derivati dagli studi di Jung, Campbell e altri) in chiave di branding e marketing con esempi tratti da aziende globali di successo.
L’archetypal branding suddivide gli archetipi in quattro gruppi, in base al desiderio (o motivazione) principale che li muove:
Gli archetipi di brand rappresentano quindi le possibili identità di un marchio, con tratti e caratteristiche specifiche e riconoscibili.
Se leggendo la descrizione degli archetipi di brand ti sei riconosciuta in tre o quattro ritratti, sappi che è normalissimo. Tutti gli archetipi si esprimono dentro di noi con più o meno intensità ed è anche normale che l’archetipo dominante cambi nel tempo perché noi cambiamo e ci evolviamo.
Il lavoro con gli archetipi è un viaggio esperienziale, non un esercizio intellettuale. Bisogna conoscersi a fondo e non aver paura di esplorare. Nel mio percorso di strategia di branding, dedichiamo un intero mese a questo lavoro per riemergerne più forti, consapevoli della propria voce e dei propri desideri.
Però è importante fare una distinzione tra gli archetipi dominanti a livello personale e l’archetipo primario di brand, che incarna l’identità e i valori del tuo business.
Pensa a questo: l’archetipo primario è quello che plasma la nostra visione del mondo, le scelte che facciamo nella vita e nel lavoro, il modo in cui ci relazioniamo con gli altri.
Se ti senti bloccata o insicura, metti da parte le parole e crea una mood board dedicata al tuo brand. Procedi così:
Trovato l’archetipo primario, il viaggio continua alla scoperta dell’archetipo secondario. Pensalo come l’aiutante fedele, sempre presente anche se discreto. Sarà lui a dare una dimensione in più alla personalità del tuo brand e nuove suggestioni per arricchire la tua comunicazione di sfumature uniche.
Ho creato un quiz per scoprirlo. Buon viaggio!
Da bisogno a desiderio; da target a persona.
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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.