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Questo articolo è stato scritto con amore e occhi a cuore da Francesca Laureri di Bonjour Petit.
C’è una cosa che per tanto tempo mi ha terrorizzato. Anzi, ad essere sincera ancora mi fa una paura tremenda. Pronti? Si tratta della creatività. Paradossale per una che scrive, vero?
Mi fa così paura perché sempre più spesso essere creativi sembra essere un obbligo, qualcosa che si deve essere per forza, a tutti i costi. Un’imposizione dall’alto, un catino di aspettative fredde ghiacciate che ci viene rovesciato in testa. Eppure, per tanto tempo, sono stata convinta che creativi si nasca, che la creatività faccia parte del nostro patrimonio genetico. Con una certa rassegnazione pensavo che o lo sei o non lo sei e io ho sempre creduto di non esserlo per niente. Ora non la penso più esattamente così; sono ancora convinta che la creatività sia qualcosa di innato e profondo, ma credo che il potenziale creativo faccia parte di tutti noi e che possa, anzi, debba essere allenato e nutrito, anche quando pensiamo sia completamente assopito o lontano.
La creatività, la capacità di creare, è strettamente legata al nostro benessere interiore. Spesso nella frustrazione quotidiana, nell’incastro perenne di impegni e di presenza compulsiva sia online che offline ci dimentichiamo di respirare e di concentrarci sulle cose belle, lente, vitali. Non attiviamo i sensi e non ci concentriamo su ciò che ci nutre e ci fa sognare. Senza sogni non si crea, quella è benzina, signori, e va cercata ogni giorno. Rallentiamo il ritmo (si può, si può), prendiamo una pausa e impossessiamoci della bellezza, piano piano, ascoltiamoci, ed ecco che la creatività arriverà. L’estate è un momento perfetto per dedicarsi all’astrazione, per riempire gli occhi e il cuore di stimoli: una ricarica che sarà poi un tesoro per i prossimi mesi. Ma i mesi estivi non sono solo il momento perfetto per viaggiare, la lentezza permette - per fortuna - anche di leggere un po’ di più e allora ecco qualche libro che vi consiglio per sfamare la creatività. Partendo dal presupposto che qualsiasi lettura è un arricchimento, che dietro ogni parola scritta e raccontata stanno mondi inesplorati che possiamo percorrere intimamente, qui ho scelto cinque libri che penso aiutino e incoraggino il processo creativo. Per arrivare a settembre pieni di voglia di fare.
Pronti?
La biografia di Andre Agassi è un inno al coraggio e alla resilienza. Per la maggior parte del libro Andre continua a ribadire il suo odio per il tennis, eppure è o non è uno dei più grandi campioni dei nostri tempi? Certo, con questo non voglio dire che ammettere di odiare il proprio lavoro sia il modo giusto per migliorarsi, ma che spesso pensare di odiare quello che facciamo è una scusa, una scorciatoia bella comoda per fare poco e male. Ecco, qui si impara che invece è importante sbattere la testa contro le difficoltà e che da lì nascono i miglioramenti profondi e sinceri. Ostinazione, coerenza e fermezza sono capacità necessarie che si sviluppano a forza di fare e una volta che ci sentiremo capaci, la creatività sarà lì pronta ad aiutarci per comunicare al mondo in modo efficace la nostra storia.
Sempre a proposito di urlare a tutti quello che facciamo. Qui si parte dal presupposto che la creatività non è un’attività solitaria, ma qualcosa che nasce dalla collaborazione e, prima ancora, dalla passione sana e potente per quello che si fa. La passione e l’entusiasmo incontenibile che ne deriva mettono in moto la voglia di raccontare senza sosta tutti i dettagli del proprio lavoro. Vi è mai capitato? Ecco, questo libro vi spiega come procedere nella vostra narrazione e lo fa in modo così coinvolgente che vi verrà una voglia pazzesca di mettervi all’opera immediatamente. E allora, anche solo per quello, vi renderete conto che, davvero, avete un mondo di informazioni e di idee che non vedono l’ora di uscire dalla vostra testa. Via libera, aprite le gabbie, siete vivi, raccontate, generate incantevoli collisioni.
Questo non è un libro da leggere, ma un invito a fare, quindi iniziate pure a rimboccarvi le maniche. Si tratta di un percorso lungo: 12 settimane per ritrovare la creatività perduta o apparentemente inesistente. Vi aspettano esercizi e riflessioni, insomma, è necessaria un po’ di voglia di mettersi in gioco… ma se state leggendo questo articolo è proprio per questo, o sbaglio? Amo consigliare questo libro così come ho amato mettermi alla prova seguendo i consigli ed esercitandomi. Il mio esercizio preferito, che non mi stanco mai di suggerire, è quello del diario: tre pagine ogni mattina scritte di getto. Sembra una piccolezza ma provateci, vedrete che qualcosa dentro di voi inizierà a cambiare. Buon lavoro!
Piccolo (probabilmente superfluo) riassunto: Philippe Petit è il funambolo spericolato passato alla storia per aver teso una corda tra le torri gemelle nel 1974 ed essersi fatto una passeggiata nella totale illegalità sopra a Manhattan (per la sua storia vi rimando anche al film The Walk, con Joseph Gordon Levitt). Qualche anno fa ha scritto questo libro il cui titolo è già piuttosto esplicito: Creatività. Racconta che cos’è per lui la creatività, il suo concetto di ribellione necessaria per assecondare la passione, anziché sopprimerla e ritrovarsi schiacciati e infelici. Vivere senza sogni, castrando gli impulsi creativi è una condanna, invece, leggendo, vi renderete conto dell’importanza di avere ogni giorno le antenne dritte, pronti a recepire gli stimoli, tutti gli stimoli. Ascoltarsi, attivare i sensi, credere nel cambiamento come trasformazione positiva, porta a vivere pienamente e consapevolmente. La creatività, vedrete, sta proprio lì. E non mi pare poco.
La mia lista è iniziata con un libro su un grande sportivo e così, anche per chiudere, torno a collegarmi allo sport. Murakami, in questo saggio, porta a galla le grandi similitudini tra correre e scrivere. Sì, perché, anche se sembra paradossale, per creare serve metodo, ordine. Certo, l’impulso creativo è una bomba che esplode tra le viscere, ma per non sprecare tutto il potenziale sull’onda dell’entusiasmo, è importante riuscire a collocarlo. Questi concetti li spiega anche Philippe Petit, ma quello che ho imparato io dal libro di Murakami è che senza dedizione e senza un allenamento costante, non si riuscirà a portare a termine in modo costruttivo l’atto creativo. Così come per prepararsi per una maratona è importante correre tutti i giorni, lo stesso vale per scrivere, disegnare, creare… l’urgenza va assecondata e portata avanti ogni giorno. Ricavate uno spazio sia fisico che mentale nelle vostre giornate, alimentate la mente, la gioia e la capacità di sognare con gli occhi aperti. Basta poco, uno spiraglio quotidiano che porterà a due vantaggi grandissimi e intimamente collegati: vivere con pienezza e presenza e collocare tutta questa vita nel flusso creativo.
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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.