"Non sono fatta per vendere": come fare marketing a modo tuo.
C’è una bambina. Si chiama Jane.
Ha gli occhi profondi, il cuore immenso e un’attenzione amorevole per ogni forma di vita. Non gioca con le bambole, ma osserva le galline, i lombrichi, gli uccellini. Quando scompare per ore per capire da dove arrivano le uova, nessuno la rimprovera. Perché Jane Goodall è così: cerca risposte lontano dal rumore e le trova nella natura. Quella bambina diventerà una delle figure più rivoluzionarie nel campo dell’etologia e dell’attivismo ambientale. Il suo viaggio inizia con uno scimpanzé di pezza chiamato Jubilee, ricevuto in dono a un anno di età. È in quel gesto di cura e accoglienza che nasce il suo destino: proteggere.
L’archetipo dell’Angelo Custode è il custode delle relazioni, della tenerezza, della presenza silenziosa.
È la madre che consola, l’amica che ascolta, la terapeuta che accoglie. È colei che cura, protegge e accompagna. La sua missione è aiutare gli altri. Il suo superpotere: l’empatia.
Ma la sua ombra è il martirio, la tendenza a sacrificarsi fino a svuotarsi di tutto, sino ad annullare la propria identità e violare i propri confini per l’altro.
Jane Goodall è un Angelo Custode incarnato perché ha scelto di vivere a servizio della vita, ascoltando con rispetto ogni essere vivente mettendo in crisi la visione antropocentrica.
Nel 1957 Jane parte per il Kenya con pochi risparmi, senza titoli accademici. Eppure, viene scelta dall’antropologo Louis Leakey per uno studio rivoluzionario: osservare gli scimpanzé nel loro habitat naturale.
In Tanzania, nella foresta di Gombe, Jane si immerge nei ritmi della natura, diventa parte della comunità animale, dona a ogni scimpanzé un nome. Per lei, nessun essere vivente può essere ridotto a un numero.
“Il punto di partenza è dare un nome alle cose. È il primo passo di un cammino di liberazione.”
— Rebecca Solnit
Quando documenta uno scimpanzé che usa strumenti per pescare termiti, la scienza cambia. Ma il vero cambiamento è spirituale: cade l’illusione della superiorità umana.
Nonostante critiche e accuse di sentimentalismo, Jane resta fedele al suo metodo: guardare con gli occhi del cuore. Fonda il Jane Goodall Institute, lancia il programma Roots & Shoots per i giovani, parla all’ONU.
E ci ricorda ogni giorno che la cura è una forma di attivismo.
“Ogni giorno hai un impatto sul mondo. Scegli quale tipo di differenza vuoi rappresentare.”
— Jane Goodall
Un brand guidato dall’archetipo dell’Angelo Custode è un luogo sicuro. Non vende soluzioni miracolose. Non urla ma accoglie, educa e protegge.
È il brand delle consulenti, delle terapeute, delle doule, delle artigiane dell’anima. È il brand che si prende cura del prossimo. Ma attenzione: l’ombra dell’Angelo Custode è il sacrificio eccessivo. Quando l’altruismo diventa negazione di sé, il brand si indebolisce e perde il suo potere.
Se senti che questo archetipo ti rappresenta, ecco 6 strategie etiche ed efficaci per onorarlo nel tuo marketing.
Carol S. Pearson, teorica del branding archetipico, ci ricorda che il Custode cura gli altri per guarire anche sé stesso.
La sua lezione più profonda?
Mettere confini gentili per non scomparire nel bisogno di essere utile.
Prova a domandarti: “Curo perché amo… o perché temo di essere dimenticata?”
Un brand è sempre uno specchio della tua anima ed essenza più autentica. Se vuoi essere una custode per gli altri, inizia da te. Crea uno spazio interiore in cui sentirti amata e protetta. Da lì nascerà la voce che nutre, che consola e che ispira.
Ecco 4 domande guida per ricontattare questo archetipo.
L’archetipo dell’Angelo Custode ci ricorda la preziosa azione di una rivoluzione gentile, dell’osservazione, della pazienza e della cura. Ci offre la possibilità di fare ed essere presenti per l’altro non solo grazie a titoli prestigiosi e accademici, ma con la semplicità di un linguaggio che sa arrivare al cuore di chiunque.
L’Angelo Custode lavora per una missione purissima, quasi sacra, e per questo motivo ci ricorda anche quali sono le battaglie per le quali desideriamo spenderci in modo pieno e assoluto.
Se senti che in te l’archetipo dell'Angelo Custode non è così vivo o vuoi conoscere meglio gli altri archetipi della famiglia della stabilità, ecco dove puoi trovarli:
Il marketing come atto d’amore
L’archetipo dell’Angelo Custode ci insegna che proteggere è un gesto rivoluzionario, soprattutto nel mondo del lavoro.
Se il tuo brand nasce da un bisogno di cura, di presenza, di ascolto profondo, sei nel luogo giusto.
Ricorda: la cura non è un dovere. È un atto d’amore.
E quando nasce da un cuore pieno, può cambiare il mondo.
Se desideri costruire un brand che protegge, accoglie e ispira, il percorso di consulenza Mana ti aiuta a creare una strategia di comunicazione e marketing coerente con i tuoi valori e la tua etica professionale.
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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.