L'arte dello storytelling raccontata da 5 scrittori.
Parlare di storytelling applicato alla comunicazione di un business non è mai facile.
Il genere umano si divide in due categorie: da una parte quelli che mettono una spruzzatina di storytelling ovunque (e, spesso, a sproposito, in un modo che stona); dall'altra, quelli che considerano lo storytelling troppo difficile o, peggio, inutile, perché tanto l'obiettivo di un business è fatturare.
L'obiettivo di un business è sì, fatturare - altrimenti come può continuare a vivere? - ma oltre a questo aspetto materiale esistono una missione, il desiderio di creare valore, di ispirare, di guidare, di nutrire un pubblico desideroso di cambiare qualcosa della propria vita in meglio.
Durante il percorso con la mia Writer Coach Edy Tassi ho scoperto che il nostro cervello, grazie ai neuroni specchio, registra come vissute tutte le esperienze lette o viste in un film. In poche parole, per il cervello umano non c'è differenza tra realtà e immaginazione. Il potere straordinario delle storie è proprio questo: ci permettono di crescere ed evolvere stando comodamente in poltrona.
Perché non aiutare le tue potenziali clienti con buone storie che diano loro un'opportunità di trasformazione?
Oggi ho pensato di scomodare dei Grandi della scrittura e i loro consigli per scrivere storie con un'anima.
Il mestiere di scrivere secondo Stephen King
Stephen King è la pietra miliare delle mie letture horror. Ogni volta che voglio sentirmi a casa con un romanzo, afferro uno dei suoi e inizio a leggere. Ogni volta che non trovo romanzi che mi appassionino, quando tutte le storie mi sembrano noiose e tutte un po’ uguali tra loro, scelgo un romanzo di King. Confido di riuscire a leggerli tutti prima di morire, per cui lui – il Re del Brivido – resta la mia biblioteca di salvataggio quando l’editoria mi lascia a bocca asciutta. O quando io divento insofferente e ho bisogno di foglie rosse sui vialetti dei quartieri residenziali di qualche sperduta cittadina del Maine, di qualche personaggio bizzarro che vende chincaglieria, di animali che spero si salvino e di bambini per cui tifo sin dalla prima pagina.
On Writing, il suo saggio sulla scrittura creativa, è un vademecum essenziale.
Non è (solo) tecnica, ma una lettera d’amore alla scrittura.
Voglio che sappiate che io c’ero.
- Se non hai tempo per leggere non hai nemmeno tempo per scrivere.
- Una storia breve è semplicemente una storia breve. È come il bacio di uno sconosciuto nel cuore della notte.
- Le buone descrizioni hanno bisogno di skills, e la prima di queste è che devi leggere tanto per scrivere tanto. E bene.
- Fermarti durante la scrittura di una scena solo perché è difficile è una pessima idea. Vai avanti e scrivi, perché quel pezzo potrebbe essere il migliore che tu abbia mai scritto. Scava a fondo, quando entri in queste situazioni complesse: stai smuovendo qualcosa di grosso dentro di te, non fermarti.
- Le storie si dividono in tre parti. La narrazione, che porta la storia da un punto all’altro sino all’epilogo. Le descrizioni, che rendono realistiche le scene agli occhi del lettore. I dialoghi, che portano realismo ai personaggi.
- Le situazioni più interessanti sono sempre quelle che rispondono alla domanda E se…?
- Le migliori storie sono quelle che finiscono per essere incentrate sul personaggio e non sulla situazione.
- Con i verbi passivi, qualcosa è già accaduto al soggetto della frase. Elimina le forme passive!
- Le descrizioni iniziano nell’immaginazione dello scrittore e finiscono con quella del lettore.
- Meno è meglio.
- La via per l’Inferno è costellata di avverbi.
- Utilizza sempre la parola più semplice e immediata del tuo vocabolario. Non ricercare parole complesse, desuete o artificiose. Sii diretta.
- Sii unica: non cercare di imitare lo stile di qualcun altro.
- Se lo fai per divertimento, lo farai per sempre.
Consigli di scrittura per la tua comunicazione, firmato: Virginia Woolf
Il potere di suggestione è una delle proprietà più misteriose che hanno le parole. Chiunque abbia mai scritto una frase deve essere cosciente, o almeno in parte cosciente, di questo. Le parole sono per loro stessa natura piene di echi, di ricordi, di associazioni.
- Tieni un diario e guarda i benefici che ha sulla tua scrittura. Virginia Woolf ne tenne uno che durò ventisei anni.
- Qualsiasi metodo di scrittura è corretto, poiché è il modo in cui lo scrittore esprime sé stesso.
- Esci di casa: è importante quanto restarci. Virginia Woolf faceva lunghe passeggiate attraverso cui coglieva storie e personaggi che avrebbero affollato i suoi romanzi.
- Gli esseri umani sono abitudinari. Una routine di scrittura è essenziale per esprimere al massimo le proprie capacità.
- Combattere i tuoi demoni con la penna, fa parte della tua crescita.
- Trova un posto tranquillo in cui meditare.
- C’è un tempo per raccontare e vivere. Non scrivere di cose troppo grandi.
- Non basta il talento. Impiega energie alla ricerca di idee brillanti.
I consigli di scrittura di Marion Zimmer Bradley
- Scrivi. Metti nero su bianco tutte le tue idee.
- La scrittura è composta per il 10% da ispirazione, il 90% di duro lavoro.
- Persisti. Scrivi ogni giorno. 1.000 pagine sembrano tante, ma tre pagine al giorno si trasformano in un libro in un anno..
- Non ti serve imparare a scrivere, ma a vendere.
- Leggi un paio di buoni libri di narrativa “Writing popular fiction” di Dean Koontz; “The novel from plot to print” di Lawrence Block e “One way to write your novel” di Dick Perry.
I consigli di scrittura (onirica) di Neil Gaiman
Tutti hanno un mondo segreto dentro di sé.
Intendo tutti.
Tutte le persone del mondo intero, intendo davvero ogni persona – non importa quanto siano sordi e ottusi in apparenza.
All’interno poi hanno tutti inimmaginabili magnifici, meravigliosi, stupidi, fantastici mondi …
Non solo un mondo.
Centinaia di mondi.
Forse migliaia.
– Neil Gaiman
- Scrivi.
- Metti una parola dietro l’altra. Cerca la parola più adatta e scrivila.
- Finisci ciò che stai scrivendo. Poi passa alla storia successiva.
- Butta fuori ciò che hai scritto. Rileggi con la pretesa di non aver mai letto niente di simile prima. Mostralo agli amici la cui opinione vale e chiedi un feedback su ciò che hai creato.
- Aggiusta. Ricorda che, prima o poi, prima di raggiungere la perfezione dovrai lasciare andare ciò che hai scritto per dedicarti alla tua prossima storia. La perfezione è come raggiungere l’orizzonte: muoviti.
- Ridi dei tuoi errori.
- La regola principale della scrittura è che, se lo fai con abbastanza garanzia e fiducia, puoi fare tutto ciò che ti piace. Questa può essere una regola per la vita e per la scrittura, ma è sicuramente vero per la scrittura. Quindi scrivi la tua storia come deve essere scritta. Scrivi onestamente e racconta al meglio delle tue possibilità.
- La vita reale non deve essere convincente, ma la narrativa sì.
- Scrivi le cose che ti interessano. Scrivi le cose che la gente vuole leggere.
- Ama i libri, ama le parole e ama le storie con passione.
- Scrivi a lungo e per molto tempo.
I consigli di scrittura emozionale di Charles Dickens
Make them laugh, make them cry, make them wait.
- Scrivi le cose che hai vissuto. Viaggia tanto, incontra gente con cui non avresti a che fare normalmente nella tua vita e costruisci le tue storie basandoti su ciò che hai conosciuto nella tua vita. Non esiste solo la scrittura.
- Dickens disse: “Scrivo con grande cura e dolore (appassionatamente appassionato della mia arte, e penso che valga la pena di mettermi nei guai per questo), perseverare e lavorare sodo”. Imitalo: ama la scrittura e le parole con la stessa passione.
- Dickens era uno sportivo e sostenva che doveva mantenersi in allenamento per potersi dedicare alla scrittura con creatività e dedizione.
- Non trattare i tuoi lettori come degli idioti e parti dal presupposto che siano più intelligenti di te.
- Scrivere è difficile. Anche per Dickens, che in una sua citazione afferma “Prowling about the rooms, sitting down, getting up, stirring the fire, looking out the window, teasing my hair, sitting down to write, writing nothing, writing something and tearing it up…”. Mi piace immaginarlo aggirarsi tra le stanze della sua abitazione in preda ai dubbi. Scrivi, e se non ti piace ciò che hai scritto, strappalo.
- Non essere prolissa. Tira fuori le scene, le frasi, le parole superflue, che non aggiungono nulla alla storia, ed eliminale senza pietà. Mantieni solo i dettagli pertinenti alla storia.
- Fai ridere le tue lettrici.
- Fai piangere le tue lettrici. Non esitare ad attingere alla tua memoria emotiva per farlo.
- Calamita l’attenzione del tuo pubblico con la frase di apertura. “It was the best of times, it was the worst of times,” è l’incipit di Tale of two cities (in italiano ha diverse traduzioni, per cui ti riporto il titolo inglese) e metti al lettore la curiosità di capire il motivo di questo ossimoro.
- Utilizza i cliff hangers per creare finali forti. Dickens utilizzava questa tecnica alla fine di ogni capitolo, anche in funzione del fatto che questi venivano pubblicati a cadenza settimanale sui magazine inglesi.
- Scrivi descrizioni vivide. Nelle descrizioni dei romanzi di Dickens il lettore sente i profumi, vede le scene, cattura i suoni e le voci. Questo ha reso indimenticabili le sue storie.
- Personaggi forti. Dickens è riuscito a creare personaggi memorabili grazie a caratterizzazioni incredibili. Chi non conosce Ebenezer Scrooge?
- Drammaturgia. Dickens ha scritto molto anche per il teatro e ha utilizzato l’azione e il dialogo scenico in modo da coinvolgere il lettore nella storia. Impara l’arte della drammaturgia e della sceneggiatura: potrebbero esserti di grandissimo aiuto.
Questi sono consigli per gli scrittori che puoi adottare per migliorare la qualità della tua comunicazione online, molte delle quali applicabili anche a un post che vuoi pubblicare su Instagram.
Se vuoi evocare il tuo tono di voce, puoi iscriverti a Fuochi, il mio percorso gratuito che ti aiuta a fare pace con la penna e lo storytelling del tuo brand.
Ti aspetto!