23 Ottobre 2024

Identità professionale: come si costruisce?

Incanto percorso di gruppo strategia di brand - Alessia Savi Alchimia Della Parola

Un’alchimia tra intuito, ascolto e strategia.

Creare un'identità professionale solida e autentica non è un facile. Spesso mi viene chiesto: "La tua identità professionale è stata frutto di un lungo lavoro o una splendida intuizione?" La mia risposta è sempre la stessa: è stato un perfetto equilibrio tra intuizione, ascolto e strategia.

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La visione di un impatto positivo

Sin dall'inizio del mio percorso come digital strategist e consulente di marketing per donne freelance, ho sempre desiderato creare qualcosa che andasse oltre il semplice lavoro. O sarei rimasta una dipendente per altri vent’anni della mia vita, arrivando a un’improbabile pensione. Volevo che la mia attività fosse uno strumento per fare la differenza, non solo per me, ma per le donne con cui lavoro e per il mondo che mi circonda. Il mio obiettivo è sempre stato quello di promuovere un marketing che mettesse al centro le persone. Che sapesse mettersi in ascolto dell’altro, dei suoi non detti e delle troppe parole, anche. Che portasse il valore della sostenibilità, di un buon equilibrio tra dentro fuori, per creare la buona vita che desideriamo.

Per me, creare un brand significa portare alla luce un messaggio di valore, che abbia un impatto concreto e duraturo sulla società in cui viviamo. Persona dopo persona. Questo ha guidato ogni mia decisione: dalle scelte strategiche alle collaborazioni che ho intrapreso dal 2017, quando ho capito che avrei dovuto prendere in mano le redini della mia vita.

La scintilla è scattata dopo un lutto in famiglia, quando mi sono domandata: ma io, cosa voglio lasciare dietro di me? So che può sembrare una domanda terribilmente angosciante sotto certi aspetti, ma la morte fa parte della natura di ogni essere vivente – e, per gli induisti, persino per gli déi – e penso che nella visione della realizzazione della nostra buona vita ci sia anche l’eredità che desideriamo trasmettere durante e dopo il nostro cammino.

Fedeltà ai propri valori e creatività

Nel corso degli anni, ho imparato che la chiave per costruire un'identità professionale forte sta nella fedeltà ai propri valori. Nonostante il mercato spesso suggerisca direzioni diverse, la mia creatività mi ha permesso di restare fedele alla mia visione e di trovare sempre soluzioni innovative, aderenti e perfette per me.

La creatività non si limita solo alla fase di ideazione, ma è stata cruciale per affrontare le sfide quotidiane. Grazie a essa, sono riuscita a trasformare ostacoli in opportunità e a creare strategie di marketing che rispettassero la natura e il ritmo interiore delle donne con cui collaboro.

La creatività è un’immersione, anche dolorosa e complicata, frustrante molto spesso: perché la creatività non la si può governare, né attivare a comando. Possiamo solo nutrirla, dare un buono spazio in cui dimorare dentro di noi, darle tutto ciò che le serve per tenerla accesa. Imparare a stare nel disagio di quando le parole o le idee non arrivano. Dobbiamo essere pazienti, avere a cuore il processo anziché il risultato. Viviamo in una società che ci impone il “tutto e subito”, dove ci vengono offerti framework e metodi che semplificano il processo, ma che non possono sostituirlo.

La creatività è un potenziale infinito che ci permette di manifestare la nostra natura, a trovare soluzioni alle situazioni anche più critiche, a immaginare futuri ancora inesplorati. Nella creatività non importano mai né il come, né il contesto, né il cosa: importa quello che ci sta sotto, che muove quel flusso e lo spinge in una determinata direzione. Quando creiamo da quel nucleo centrale in cui siamo a contatto con la nostra essenza più pura, stiamo mettendo tutte noi stesse in ciò che stiamo facendo. Per questo ciò che facciamo, nel business e nel marketing, deve essere intriso di piacere, ardore, passione. Se ci applichiamo in qualcosa che ci appare inutile, ne verremo prosciugate e inaridite, perdendo di vista il nostro scopo.

Una formazione orizzontale

Per avere un metodo e un approccio lavorativo unico, non mi sono limitata a una formazione tecnica, strettamente legata al mio settore, ma ho iniziato una ricerca personale che mi permettesse di avere uno sguardo sulla mia materia – e sul mondo – che fosse davvero mio, frutto di esperienze, studio e formazioni anche fuori dai percorsi più tradizionali. Ed ecco che la mia identità professionale – in cui mi piace dire che Alchimia della Parola non è solo un nickname, ma l’essenza di tutto ciò in cui credo: il potere trasformativo delle parole. E delle storie.

Ecco quindi ciò che ho introdotto nella identità professionale.

  • La formazione come facilitatrice in libroterapia, in cui ho potuto racchiudere la mia passione per la lettura e la crescita personale attraverso questo strumento. Nei miei laboratori ci sono creatività, lavoro sugli archetipi, approfondimenti filosofici sui temi sociali che andiamo a toccare, per avere uno sguardo che passa dal dentro al fuori da noi.
  • Un percorso personalizzato di filosofia, che mi permette di scavare a fondo nel mio mondo filosofico e, di conseguenza, allenare un nuovo sguardo sul mondo: digitale e non.
  • Collaudare un metodo di lavoro e di conduzione delle consulenze che fosse davvero efficace, con strumenti specifici per raggiungere l’obiettivo. Per me indipendenza e autonomia delle mie clienti sono essenziali, per questo ogni percorso di consulenza ha al suo interno workbook di lavoro, lezioni multimediali da studiare in autonomia, branding archetipico, strumenti creativi che utilizziamo durante la consulenza come visualizzazioni e carte oracolo, se ci servono a superare ostacoli della mente troppo faticosi da gestire con la razionalità.
  • Ho portato nel mio lavoro la mia esperienza come controller di gestione. Il risultato è che, dopo vent’anni, so esattamente cosa fa funzionare e cosa no un business, sia dal punto di vista economico che gestionale.
  • Ho fatto formazione in ambito marketing in prevalenza con consulenti e formatori americani e inglesi. Il motivo? Un approccio completamente differente dal nostro, innovazione, personalità, che mi hanno ispirata e permesso di trovare il mio modo di fare le cose, senza perdermi a inseguire quelli che sono i trend del mio settore di mercato.
  • Mi sono sempre lasciata guidare dalla mia pratica spirituale. Pratico con costanza e gli insegnamenti che ho preso negli anni mi hanno portata ad avere uno sguardo sul mondo fatto di interconnessione, ascolto, assenza di giudizio e dualismo, possibilità di manifestazione. Perché siamo tutti fili della stessa tela e, al movimento di ogni filo, anche gli altri danzano su quella frequenza. Così, so che tipo di filo desidero essere, che movimento voglio provocare nei fili che si intrecciano al mio. Ed è questo che ha portato allineamento e integrità nella mia identità professionale. Anche se non parlo apertamente della mia pratica spirituale, lei è sempre presente, un faro che mi guida nel mio cammino.

Con naturalezza, lavorando su ciò che amo, sui punti di forza della mia personalità, sulla mia esperienza, ho forgiato la mia identità professionale. L’identità e l’approccio per le quali vengo scelta dalle mie clienti: quello sguardo umanistico che, anno dopo anno, ha arricchito il mio percorso lavorativo.

Ricerca di mercato e unicità

Nonostante l'intuizione sia stata fondamentale per la creazione della mia identità professionale, ho sempre dato grande importanza anche alla ricerca di mercato. È stato attraverso l'osservazione attenta del panorama imprenditoriale che mi sono resa conto di un vuoto: mancava una voce che parlasse alle donne freelance con un approccio diverso, con un marketing che non facesse sentire le mie clienti delle impostore e delle fastidiose mosche, con tanto brusio da portare nel mondo e poca sostanza.

Molte donne che ho incontrato sentivano il bisogno di un supporto che non fosse solo strategico, ma anche umano, rispettoso dei loro tempi, della loro personalità, del loro modo di vedere il mondo. Questo vuoto mi ha dato l'opportunità di sviluppare un marketing che unisse strategia, sostenibilità e sorellanza, permettendomi di offrire un servizio unico e distintivo. Così, la mia unicità è emersa dall’alchimia di intuizione, ascolto e studio del mercato.

All’inizio, però, la mia idea era di sostenere con il mio lavoro di digital strategis il settore editoriale: autori, autrici, case editrici. Attraverso la ricerca di mercato, osservando quel pezzo di mercato – scoperto da una figura come la mia – mi sono resa conto che:

  • non rispecchiava al 100% i miei valori. Dov’erano la sorellanza, l’indipendenza economica delle donne, il colmare il gender gap, il sentire che le donne potevano realizzarsi attraverso il loro lavoro? Facevo ricerca di mercato e, in azienda, vedevo donne rinunciare alla carriera per la maternità perché non avevano scelta. Declassate dai propri ruoli aziendali perché non avevano intenzione di mettersi in competizione.
  • non sarebbe stato sostenibile per il tipo di lavoro che desideravo fare, con percorsi strutturati e duraturi. All’epoca, i miei servizi avevano una durata maggiore e chi scrive, in genere ha almeno un altro lavoro, dato che in Italia di letteratura non si vive. Di conseguenza, il problema era che, quel target, non sarebbe stato costante nel lavoro insieme e, dunque, i miei servizi sarebbero stati inefficaci.
  • non mi avrebbe permesso di portare la mia visione ad avere un impatto maggiore, a causa di una nicchia molto piccola. Una nicchia – quella degli scrittori e delle scrittrici – che fatica a concepire il marketing come uno strumento strategico per la propria arte.

La ricerca di mercato è stata dunque essenziale, per me, per lavorare in modo ancora più profondo sui miei valori e la mia visione. E quel primo target, che avevo scelto di pancia e di cuore per la mia passione per la letteratura, non collimava con l’impatto che desideravo avere nel mondo. Non coincideva con il mio scopo né racchiudeva la manifestazione dei miei valori.

La ricerca di mercato non è solo un elemento strategico di osservazione, ma anche un aspetto essenziale per riportare lo sguardo dentro di noi e domandarci: chi sono, io? Come posso aiutare in modo concreto queste persone? Forse c’è un modo per avere un impatto ancora maggiore sulla società in cui vivo?

L'equilibrio tra intuizione, ascolto e strategia

Per rispondere alla domanda iniziale: la mia identità professionale è stata una splendida intuizione che mi ha guidato, ma non avrei mai potuto raggiungere il mio obiettivo senza ascolto e strategia. Senza un piano di azione che mi aiutasse a fare le scelte giuste nella transizione da dipendente a freelance. E poi, da freelance a solopreneur. L'intuizione è stata il punto di partenza, ma è grazie alla pianificazione e all'ascolto delle esigenze delle mie clienti ideali che ho potuto costruire un'identità professionale autentica e di valore.

Se anche tu stai cercando di costruire la tua identità professionale e ti senti bloccata, ricorda che una strategia è sempre fatta al 50% di analisi e al 50% di intuito. E che quando scegli, quando agisci, testa, cuore e pancia devono sempre essere allineati.

Se desideri far risplendere le tue sfumature all'interno del tuo business, posso sostenerti in questo percorso con De-Sider, in cui per 3 mesi lavoreremo fianco a fianco sul posizionamento del tuo brand, per fare davvero la differenza per le tue clienti.

Se vuoi ripartire da te, scarica Pleiadi, il workbook che ho creato per aiutarti a riallineare il tuo business model alla professionista che sei oggi. E ai tuoi desideri.

Autore

Alessia Savi

Ciao, sono Alessia. Creo strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Strategie piene di ispirazione e anima, perché al centro ci sei sempre tu, con la tua energia e personalità. Nel rispetto di te. Nel mio lavoro ascolto, faccio domande, scrivo storie digitali. E non solo. Il mio mantra è #essercimeglio. Quando non mi occupo di marketing scrivo romanzi, conduco laboratori di libroterapia, mi lascio travolgere dalla bellezza in qualche museo, corro tra i prati in compagnia di Argo. Ogni storia è basata su una Verità: la nostra verità. Le parole risuonano: facci caso.

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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.

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