Una mappa verso un business florido e sostenibile.
Spesso lavoro con donne che sognano di diventare freelance per costruire un brand creativo e sostenibile tutto loro ma poi non riescono a spiccare il volo.
La loro vita è fatta di impegni serrati legati al lavoro da dipendente così l’idea di business che fa battere il cuore resta in secondo piano, un desiderio latente di “farcela a tempo pieno” mentre le energie sono tutte concentrate sul quotidiano.
Il lavoro dipendente e la partita IVA possono coesistere ma non potrai sostenere questa situazione all’infinito. Prima o poi dovrai scegliere se essere freelance o no, perché avere un’attività in proprio è totalizzante. Dovrai scegliere dove investire il tempo e le energie.
Più di tutto, se vuoi vederlo crescere, non puoi trattare quel business che ami come fosse un passatempo.
Prima di Alchimia della Parola, ho lavorato per 15 anni come controller di gestione, analisi di business e sviluppo di sistemi informatici per aziende che volevano diventare più redditizie adottando modelli di business più sostenibili.
Già nel 2010 avevo iniziato a formarmi in marketing e comunicazione perché quel mondo digitale che stava nascendo mi chiamava a sé come una sirena.
Sentivo che, in quel territorio mutaforma, c’era spazio per portare un cambiamento significativo attraverso quei valori di libertà, valorizzazione della creatività e dell’individualità, sostenibilità di vita che sentivo profondamente miei.
Gli stessi valori che in teoria erano condivisi dalle aziende di cui seguivo i progetti ma che venivano puntualmente traditi nella pratica.
Vedere come le donne vengono svalutate in azienda mi feriva. Rientri dalla maternità difficili o macchiati dal mobbing, possibilità di carriera limitate per puro pregiudizio, espressione del talento personale e dell’unicità ingabbiati dagli stereotipi.
Sentivo il desiderio di cambiare le cose, non solo per me o le mie colleghe ma in modo duraturo nel tempo. Sentivo questa chiamata sempre più forte, continuavo a formarmi per darle voce ma non mi sentivo mai pronta. C’erano sempre troppe cose a farmi dire “aspetta” e sembrava che il tempo giusto per me non arrivasse mai.
Poi è arrivato un annus horribilis et mirabilis.
Stavo attraversando un periodo doloroso, che mi aveva portata a dubitare di chi fossi e cosa desiderassi davvero. Quando, di nuovo, l’azienda per cui lavoravo ha preso decisioni lontane anni luce dalla mia etica, dal rispetto delle persone e dei talenti ho capito che non volevo più aspettare.
Ho compreso che desideravo un lavoro di cui poter essere fiera, grata per ogni goccia di sudore e ogni lacrima di commozione versata.
La mia missione, ciò che volevo davvero fare, era sotto i miei occhi da anni. Aiutare le donne a realizzarsi attraverso un business creato sui propri talenti e la propria visione. Era il momento di abbracciarla.
Nella mia visione romantica da lettrice accanita, le azioni si misurano in termini di coraggio. Sarà perché siamo cresciute con le storie di eroine ed eroi indomiti. Oppure per quella certezza granitica di chi vuole che ogni azione dimostri il nostro valore.
Però anche Omero ci mette in guardia: il coraggio spesso rende sciocchi, è una leva che dà slancio ma senza una strategia porta disavventure.
Il coraggio mi ha fatto scegliere di lasciare un lavoro che conoscevo da 15 anni e uno stipendio sicuro per un lavoro da libera professionista che in quel momento era ancora da avviare.
La strategia invece mi ha fatto decidere di fare un passo indietro, mettere da parte un po’ di ego e accettare di essere per un po’ una slash worker con due vite lavorative parallele.
Mi sono data un anno di tempo chiedendo un part-time e fissando un obiettivo preciso: raggiungere un fatturato pari al mio stipendio da dipendente.
“Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non si ha mangiato bene.”
– Virginia Woolf
Quel passo indietro, all’inizio, mi sembrava un terribile fallimento ma era solo perché il mio personale Mito del Coraggio è fatto così: tagli netti decisi, grandi combattimenti, litri di sangue e lacrime versati.
La verità è che senza una strategia mi sarei persa. Non avrei potuto investire le risorse necessarie per partire con il piede giusto, e senza una stabilità economica iniziale sarei stata sempre in affanno e dominata da una sensazione di scarsità.
Era il mio paracadute per iniziare da subito ad accettare solo progetti in linea con la mia visione, mettere un po’ da parte la paura di “non essere abbastanza” e fare scelte innovative guidata dalla fiducia.
Darmi il tempo per coltivare il mio giardino segreto anziché mollare gli ormeggi senza salvagente mi ha insegnato che la differenza tra un fallimento annunciato e un sogno realizzato sono la costanza, la tenacia, la dedizione.
Il vero successo per me è fare ciò che amo al mio ritmo e onorando la mia natura, senza scorciatoie né compromessi. È avere pieno potere sul mio tempo, su come desidero investirlo e viverlo. Potermi guardare allo specchio e sorridere, fiera di ciò che sono e di ciò che faccio.
È una visione di carriera ma anche di vita. Qualcosa a cui vale la pena dedicare tempo, cura e attenzione affinché abbia la possibilità di fiorire e durare.
Il mio tirocinio da freelance, l’ho chiamato così, è stato arduo. Mesi in cui ho lavorato incessantemente 18/20 ore al giorno per cercare di dare un senso a ciò che stavo facendo. Senza vacanze né weekend di respiro.
Part-time, cena veloce e poi lavoro. Di nuovo. Però questa volta su qualcosa che mi dava energia, voglia di fare, uno sguardo sul futuro che desideravo creare.
Ho scritto pagine e pagine di appunti in attesa che le cose potessero davvero prendere vita, lavorando a progetti che davano grande soddisfazione e la spinta a non risparmiarmi.
Quando sfiori il tuo sogno e ne assapori la sostanza non puoi più tornare indietro, stringere le palpebre come quando hai gli incubi e fingere di non aver visto nulla, come se non fosse mai esistito. Quando lo sfiori si trasforma in qualcosa di dannatamente palpabile e concreto. E quando un sogno si trasforma in qualcosa di più solido, che puoi toccare, diventa fattibile. Diventa un obiettivo.
Desideravo da anni un lavoro tutto mio in cui identificarmi e con cui generare anche valore, non solo utili. Da quando questo sogno ha iniziato ad avere un nome, legno solido sotto le dita, colori ben definiti e i primi clienti non è più stato un sogno: è diventato la mia nuova realtà.
La cosa più importante di tutte – e che nessun libro ti insegnerà mai – è il lavoro su di sé.
Nessuno ti spiega come fare spazio a te stessa, evitare il tranello mentale della scarsità, non cedere alle lusinghe dei progetti pagati in visibilità, creare una routine focalizzata per non disperderti. Nessuno ti racconta che il tuo corpo e la creatività hanno bisogno di tregua per non esaurirsi.
Sono cose che impari sul campo, perché ogni persona ha un suo punto di equilibrio e devi trovare il tuo. Però ci sono delle cose che possono aiutarti a raggiungerlo più in fretta, costruendo una strada solida, come hanno aiutato me.
Scegliere di mantenere il tuo lavoro sicuro mentre costruisci il tuo business va benissimo. Ma per creare un’attività freelance sostenibile devi avere una visione e una pianificazione strategica, una mappa di riferimento a cui tornare per restare sulla strada giusta per te.
Devi sapere dove vorrai essere tra cinque anni e quali passi fare per arrivarci. Devi comprendere se la tua idea di business è sostenibile da un punto di vista economico o se si tratta di un disastro annunciato. Devi conoscere le tue risorse, capire cosa hai a disposizione e cosa devi ancora sviluppare.
Vivere da freelance è bellissimo. Se hai il mindset giusto.
All’inizio ci sono troppe cose da fare, tutte all’apparenza troppo grandi. Se non sai da che parte iniziare, ecco quattro passi fondamentali per assicurarti la buona riuscita del tuo progetto di business.
Prenditi il tempo per pianificare. Datti il tempo di mettere in pratica il tuo piano, a passo spedito ma sostenibile. Togli tempo a tutto ciò che ti allontana dai tuoi obiettivi, che drena energie, che non ti porta dove vuoi andare.
Se anche tu vuoi seguire la tua visione e costruire il tuo business freelance con radici forti, De-Sider è il percorso che ho creato per te: 3 mesi di lavoro insieme in cui ti accompagno verso la creazione di un business solido e sostenibile.
Una mappa verso un business florido e sostenibile.
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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.