I confini che proteggono il business e la vita privata
Il più delle volte, chi decide di diventare freelance non lo fa per necessità ma per scelta, alla ricerca di uno stile di vita differente, dalla voglia di avere una vita professionale allineata con i propri valori e la propria personalità.
Ti sarà capitato, durante un nuovo incontro, di parlare di lavoro. Hai mai notato le risposte che ti vengono date? C'è chi ti dice che ha un lavoro che fa schifo, sottopagato, che non gli offre nuovi stimoli. Un lavoro dove le donne sono pagate meno degli uomini e non hanno le stesse possibilità di crescita in azienda, dove nessuno ha tempo per sé ma tutti vorrebbero solo viaggiare. Un lavoro meccanico che prosciuga creatività ed energie, rapporti a volte idilliaci altre insostenibili, ritmi di lavoro in cui la produttività è misurata in ore seduta in ufficio anziché in risultati ottenuti, dove l'efficienza è un'utopia.
Poi ci sono loro, quelli che ti sorridono. Che hanno le occhiaie ma sorridono sempre. E quando gli chiedi come va il lavoro ti dicono "è un periodo impegnativo, sono un po' stanca. Ma sai che c'è? Questo lavoro l'ho scelto io e mi piace da matti."
Il perché di una libera professionista è la sua missione, quella che le dà energia ogni mattina e allinea valori, vita priva e lavoro in un perfetto quadro astrologico, dove i confini etici sono sfumati ma quelli temporali ben definiti. Il mio perché è aiutare donne freelance, solopreneur, artigiane e business sostenibili a raccontarsi online, a comunicare imparando ad ascoltare i propri clienti. In un periodo storico in cui tutti sono concentrati a gridare, promuovo la scelta etica di una comunicazione concentrata sui valori, sulla passione, sulle emozioni.
Ho anche un perché più pragmatico (più o meno): desidero essere padrona del mio tempo, poter utilizzare tutti i miei talenti e la mia esperienza lavorativa al servizio degli altri, dire sì solo a progetti che mi entusiasmano, cambiare il mio piccolo pezzo di mondo e migliorarlo, godermi tutti i successi e imparare dagli insuccessi.
La cosa più importante di tutte - e che nessun libro ti insegnerà mai - è il lavoro su te stessa. Nessuno ti dice come puoi liberare spazio per farne a te, come puoi evitare di cadere nel tranello mentale di accaparrarti clienti che detesti perché hai paura di non fatturare abbastanza, di cedere alle lusinghe di progetti per la visibilità e disperdere le tue energie. Nessuno ti racconta che il tuo corpo ha bisogno di tregue, che non puoi tirare la corda all'infinito o rischi di prosciugare il tuo pozzo creativo. Lo impari sul campo.
Prendi tempo per costruire il tuo modello di business, per ristrutturare le tue convinzioni limitanti, per ascoltare il tuo mercato di riferimento. Datti tempo per capire cosa funziona e cosa no nella tua strategia di comunicazione, cosa ami fare e cosa non sopporti della vita da libera professionista. Togli tempo a tutto ciò che ti prosciuga energie, che ti distoglie dai tuoi obiettivi, che non ti offre possibilità di crescita.
Vivere da freelance è bellissimo. Se hai il mindset giusto.
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I confini che proteggono il business e la vita privata
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Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.