Cosa include, a cosa serve e perché rende la tua comunicazione sostenibile.
A volte ho l’impressione che la comunicazione online abbia perso qualcosa. Tutti scrivono, pubblicano, spiegano. Ma quanti condividono davvero?
Essere online non è solo una questione tecnica ma relazionale. Condividere non significa raccontare a qualcuno ma insieme a qualcuno. Lo chiamano story-sharing: io ci trovo un invito speciale. A rallentare, a smettere di rincorrere i like e iniziare a cercare connessioni vere. A far spazio anche a chi, in tutta quella velocità, può sentirsi perso.
Nella comunicazione sui social, i contenuti si assomigliano un po’ tutti. Ma quando crei una strategia multimediale, non stai solo facendo marketing: stai creando un’esperienza, un luogo accogliente per le persone con cui sogni di lavorare. Uno spazio in cui la tua cura, la tua presenza, fanno davvero la differenza.
Si parla tanto di comunicazione inclusiva, che in poche parole significa far sentire le persone accolte. Ma i contenuti inclusivi in modo autentico non considerano solo gli aspetti legati all’identità di genere o etnica. Ci sono tante categorie che rischiano di sentirsi escluse dal nostro marketing:
Adottare una strategia multimediale significa permettere a ogni persona di fruire dei nostri contenuti, nelle modalità più adatte a ciascuno. Significa creare un marketing inclusivo che sostiene il tuo business mettendo al centro la relazione.
Non solo: sapevi che ogni persona apprende in modo differente?
Esistono tre modalità principali:
Utilizzare formati diversi all’interno della strategia di comunicazione non porta solo benefici al tuo business ma è una scelta etica, che rispetta le peculiarità individuali di ognuno e aiuta le persone a trarre valore da ciò che condividiamo senza fatica.
Attraverso la multimedialità, puoi raccontare la tua storia in modo autentico ed entrare in connessione anche con chi, prima, non riusciva a decifrare la tua voce.
Siamo negli anni della grande transizione: con l’arrivo dell’intelligenza artificiale, la soglia di attenzione ridotta all’osso, la stanchezza da social e da vita sempre connessa, attirare l’attenzione delle clienti ideali sembra impossibile.
Avere una strategia multimediale, quindi usare formati di contenuto diversi, è il primo passo ma serve qualcosa di più: creare una narrazione fluida e coerente, un’esperienza che non si scorda.
Per anni abbiamo parlato di multicanalità, di usare più canali per amplificare la presenza del brand. Ma se la comunicazione viaggia su binari paralleli e non integrati, oggi, il rischio di dispersione è altissimo.
La strategia del futuro è crossmediale ovvero utilizza media diversi (ad es. blog, newsletter, Instagram, Pinterest) per veicolare un unico messaggio declinato nei diversi linguaggi. È una sinergia che crea fiducia e rende il brand memorabile attraverso una ripetizione consapevole, in cui ogni contenuto offre un pezzetto diverso della stessa storia.
Cosa vuol dire in pratica?
Per esempio, una graphic designer freelance potrebbe adottare una strategia multimediale e crossmediale per promuovere il suo servizio di brand identity. Come potrebbe raccontarla da diverse prospettive?
Per costruire una strategia efficace occorre farsi le domande giuste e avere obiettivi chiari. Se vuoi creare una comunicazione che accoglie con empatia, rispetta le differenze e genera risultati, puoi iniziare da qui.
Quali sono i messaggi che vuoi trasmettere al tuo pubblico? Qual è il focus della narrazione del tuo brand? Cosa vuoi che resti impresso nel cuore delle clienti ideali? Prima di scegliere i formati multimediali o di pensare alla tecnica per realizzarli, serve capire quali tasselli formeranno il tuo racconto.
Dove si muovono le clienti ideali? E tu, dove ti senti più a tuo agio? La risposta al tuo dubbio se sia meglio essere su Instagram oppure creare una community privata sta all’intersezione di questi due percorsi. Per iniziare, concentrati su due canali principali, come per esempio il blog e Instagram, e aggiungi 1-2 canali che supportino la visibilità come un canale YouTube o Pinterest.
Una sola idea può diventare tante cose diverse: una newsletter, una serie di reel, uno slideshow, la puntata di un podcast. Ispirati alla pratica del repurposing e immagina come puoi rendere più immediato e coinvolgente il tuo messaggio. Visual storytelling, micro-narrazioni testuali, voice note immersive: declina ogni pezzetto di storia in almeno 3 formati e non sarai mai più a corto di contenuti da pubblicare.
Il segreto di una strategia crossmediale efficace è programmare messaggi che si rispondono tra loro da luoghi diversi. Un reel può anticipare il contenuto di una newsletter, un carosello espandere un singolo concetto di un pillar post. Quando crei i tuoi calendari editoriali, immagina un filo rosso che li unisce creando mille intrecci.
Il tuo marketing è per le tue clienti ideali. Osserva i dati per capire quali contenuti sono più apprezzati, quali sono i formati che invitano davvero le persone a fermarsi. La tua strategia evolve insieme al tuo pubblico e ai feedback che sai leggere (anche tra le righe).
Raccontarsi online, creare contenuti inclusivi e multimediali non sono cose che abbiamo imparato a fare da bambine, è normale avere qualche difficoltà all’inizio, soprattutto se sei una freelance introversa.
Se l’idea di comunicare online con il tuo pubblico non ti entusiasma, forse non hai ancora trovato il tuo modo per farlo. Puoi scoprirlo con Fuochi, il mio percorso gratuito di storytelling per il brand.
Cosa include, a cosa serve e perché rende la tua comunicazione sostenibile.
"Non sono fatta per vendere": come fare marketing a modo tuo.
Scopri i punti di forza del tuo stile di marketing, diventa riconoscibile per essere indimenticabile. Rispondi al quiz gratuito e riceverai un piano d’azione per creare con gioia e passione un business fiorente.
Sono Alessia, digital strategist e facilitatrice in libroterapia umanistica. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing sostenibili per business al femminile. Dove al centro, ci sei tu.
Molto interessante! Lo storytelling è essenziale e, saper declinare il proprio filo narrativo all'interno dell'ecosistema di comunicazione è una delle prime cose da imparare per strutturare un piano editoriale sensato.
Complimenti per il tuo blog! 🤓
Tanto valore in ogni articolo.
Grazie per le tue bellissime parola, Vania!
Sì, la declinazione della narrazione oggi è essenziale, anche se ancora molto spesso viene sottovalutata, riducendo le strategie a dei meri copia-incolla.